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Calabria: squallido omaggio al delinquente

di Salvo Ardizzone

A Tresilico, frazione di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, la processione della Madonna delle Grazie, giunta dinanzi all’abitazione del boss della ‘ndrangheta Peppe Mazzagatti, condannato all’ergastolo per omicidio e associazione a delinquere e ai domiciliari per motivi di salute, s’è fermata per circa 30 secondi come atto d’omaggio. La statua era preceduta da alcuni sacerdoti e da un gruppo d’amministratori locali.
Al momento della sosta, il comandante della locale stazione dei Carabinieri s’è allontanato per protesta, mentre gli altri due militari presenti hanno documentato i fatti prima d’allontanarsi.

Sono trascorsi solo quindici giorni da quando Papa Francesco, rompendo finalmente con le ambiguità di troppi prelati, durante la messa celebrata nella Piana di Sibari ha lanciato la scomunica sugli ‘ndranghetisti invitando chi si dice cristiano a combattere la ‘ndrangheta, “perché adora i soldi e disprezza il bene”.
“Le parole del Papa sono state ascoltate ma non sono state osservate; quanto è accaduto è una sfida a quelle parole”; ha dichiarato il Procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri all’Ansa; “Ora voglio capire cosa faranno i Vescovi della Calabria e quale sarà il comportamento dei sacerdoti” ha continuato.

Il Vescovo della Diocesi di Oppido – Palmi, Monsignor Francesco Milito, ha dichiarato all’Ansa che “il fatto è grave e che è certo che saranno presi provvedimenti”. Il fatto è che molte, troppe volte, vescovi e sacerdoti, un pò per quieto vivere ma molto per convenienza, si sono dimostrati a dir poco condiscendenti con chi regge il potere delle ‘ndrine.
Omaggi e squallidi atti di vassallaggio, come quello tributato al vecchio delinquente di Oppido Mamertino, sono purtroppo ancora troppo frequenti in vasta parte di quei territori, terre dove è necessario un riscatto culturale prima ancora che economico.

Un’ultima notazione: dei sacerdoti in testa alla processione abbiamo detto, ma ricordiamoci pure di tutti quegli amministratori locali pronti a prostrarsi dinanzi al delinquente; sono stati eletti, magari con molti voti, e non liquidiamo la faccenda dicendo che son voti di ‘ndrangheta, sono voti, e, per brutta che sia, rispecchiano almeno una parte di quella società. Si, è ancora lunga la via per il riscatto di quelle terre.

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