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Bin Salman istituisce centro di spionaggio a Gibuti

Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha ordinato l’istituzione di un centro di sicurezza a Gibuti per operazioni di spionaggio. L’agenzia stampa in lingua araba al-Ahad al-Jadid ha riferito sul suo account Twitter di aver ottenuto l’accesso a documenti segreti che rivelano un grosso accordo tra Arabia Saudita e Gibuti.

L’occhio di bin Salman sui Paesi del Golfo

L’accordo di bin Salman include la creazione di un centro per il monitoraggio e lo spionaggio delle forze di opposizione e la conduzione di operazioni di spionaggio e di hacking contro gli Stati vicini, tra cui Qatar, Kuwait e Oman. Il rapporto afferma che l’accordo ha un costo di due miliardi di dollari.

Un rapporto di un laboratorio accademico canadese aveva scoperto in ottobre che il governo saudita utilizzava spyware Pegasus di fabbricazione israeliana per curiosare al telefono di un importante dissidente saudita residente in Canada.

Pegasus è uno spyware prodotto dal gruppo Nso con base a Herzliya, una società di intelligence israeliana. Pegasus trasforma i telefoni in dispositivi di ascolto e funziona infettando “obiettivi che utilizzano Androidi e iPhone inviando loro link di exploit appositamente predisposti”, ha spiegato Citizen Lab dell’Università di Toronto, che ha prodotto il rapporto.

Una volta che un telefono è stato infettato, il cliente ha pieno accesso ai file personali di una vittima, come chat, e-mail e foto. Possono persino utilizzare di nascosto i microfoni e le fotocamere del telefono per intercettare i propri obiettivi.

“Siamo certi che il cellulare di Omar Abdulaziz, attivista saudita e residente permanente canadese, sia stato preso di mira e infettato dallo spyware Pegasus del gruppo Nso”, ha scritto Citizen Lab nel rapporto.

Abdulaziz è stato apertamente accusato di una faida diplomatica in corso su questioni relative ai diritti umani tra il Canada e l’Arabia Saudita. L’attacco è avvenuto mentre Abdulaziz, che aveva ricevuto asilo in Canada, frequentava l’università in Quebec.

Un rapporto precedentemente pubblicato dal laboratorio lo scorso settembre ha rilevato che almeno 36 governi utilizzano i prodotti del Gruppo Nso, probabilmente inclusi i servizi di sicurezza dell’Arabia Saudita.

di Giovanni Sorbello

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