Notizie flashPalestinaPrimo Piano

Beirut. Tra i manifestanti un agente israeliano

di Redazione

Coperto con la bandiera delle Forze libanesi, un noto collaboratore israeliano si è detto “pronto a uccidere”, mentre stava prendendo parte alle manifestazioni di protesta di domenica 14 ottobre, quando i militanti hanno cercato di prendere d’assalto il palazzo del Governo di Beirut. 

Pierre Nammour è di nazionalità libanese, è stato accusato di spionaggio a favore di Israele nei territori libanesi per più di dieci anni.

Egli è entrato nei territori occupati per essere ricoverato presso il Rambam Medical Center di Israele, dopo essere stato ferito al petto e all’addome durante il suo servizio come collaboratore.

Nammour ha chiesto l’identità sionista per un asilo in seguito all’offensiva del luglio 2 006, quando una delle pattuglie israeliane occuparono il villaggio meridionale di Marwaheen.  Nato a Saida, ora risulta residente a Qlaiaa.     

L’uomo che parla correntemente l’ebraico, era tra le persone che hanno partecipato alle violenze durante il funerale del capo della sicurezza interna Wissam al-Hassan.

E’ apparso durante una trasmissione di al-Jadeed TV, coperto con la bandiera delle Forze Libanesi. Il giornalista gli chiede: “Sei pronto a uccidere?” Nammour risponde tranquillamente: “Se siamo stati costretti a farlo … perché no”.

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi