Il governo Conte bis è caduto da qualche settimana grazie alle mirabolanti doti machiavelliche di Matteo Renzi. L’Italia vive l’ennesima luna di miele con il nuovo salvatore, quel Mario Draghi che sta incantando tutti senza ancora aver detto una parola. Detto questo, della precedente esperienza rimangono ad imperitura memoria le vicende della ministra dell’Istruzione Azzolina che rimarrà negli annali come la ministra dei banchi a rotelle.
Una storia all’apparenza comica ma che invece rivela tutta la situazione di improvvisazione alla quale è stata sottoposto l’apparato scolastico tra banchi a distanza, mascherine si mascherine no, finestre aperte, finestre chiuse, il tutto lasciato all’esperienza di qualche impavido dirigente scolastico che dall’oggi al domani si è ritrovato ad interpretare regole che cambiavano ogni 24 ore.
I banchi a rotelle dicevamo, oggetti sulla quale si è fatta della satira ma sulla quale si è anche speso una somma non indifferente. Ogni banco è costato allo stato 274 euro e ne sono stati consegnati due milioni e mezzo a fine dicembre del 2020. Eppure, in alcuni contesti i banchi sono stati accantonati, come successo in alcune scuole di Torino in quanto dichiarati “poco funzionali” e scomodi.
A questa decisione si è giunti dopo appena una settimana di utilizzo, infatti, si è visto che erano più i problemi che causavano che i vantaggi e quindi il loro destino è stato presto deciso: rinchiusi in qualche magazzino, a prendere polvere.
Banchi a rotelle scomodi e inadeguati
Scomodi, con poco spazio per libri e quaderni, molte scuole si sono ritrovate con del materiale scadente che non avrebbe potuto adempiere agli scopi per il quale era stato pensato. Eppure, non ci voleva molto per capire che dietro le risate che i banchi a rotelle hanno creato vi era un’improvvisazione che sfociava nel dilettantismo.
Adesso con il prossimo governo Draghi, che molti vedono come salvatore della patria, si spera di vedere qualche miglioramento. Italica utopia.
di Sebastiano Lo Monaco