Bahrain: Sheikh Salman invita a non rimanere in silenzio contro le atrocità del regime
Il leader dell’opposizione del Bahrain, Sheikh Ali Salman, ha invitato la gente del paese del Golfo Persico a non rimanere in silenzio di fronte alle atrocità del regime di Al-Khalifa e continuare le loro proteste. Il 49enne religioso, che è il segretario generale dell’Islamic Society al-Wefaq, il più grande blocco di opposizione del Bahrain, ha formulato le osservazioni in un messaggio rilasciato dal carcere.
Il regime del Bahrain ha accusato Salman di “promuovere un cambio di regime con la forza, minacce e di aver insultato pubblicamente il ministero dell’Interno”. Ali Salman è stato arrestato il 28 dicembre 2014. Nel suo messaggio, il religioso ha sottolineato che le proteste popolari contro la famiglia regnante sono pacifiche, ed ha esortato la gente a chiedere il rilascio di tutti i prigionieri politici nel Paese.
Il Bahrain è stato teatro di imponenti manifestazioni dal giorno dell’arresto di Sheikh Salman. Nella loro ultima protesta, i manifestanti sono scesi in strada nell’isola nord-orientale di Sitra per chiedere la liberazione di Salman. Malgrado le proteste popolari, l’ufficio del pubblico ministero del Bahrain ha esteso la detenzione del leader sciita per un periodo illimitato.
Dal 2011 ha avuto inizio in Bahrain un’ondata di proteste contro la dinastia Al-Khalifa. Da allora, migliaia di manifestanti hanno tenuto numerose manifestazioni in tutte le città del Bahrain, invitando la famiglia reale Al-Khalifa a cedere il potere. Brutale è stata la repressione attuata da parte delle forze di sicurezza che hanno ucciso decine di civili e diverse centinaia di attivisti sono stati arrestati e sottoposti ad abusi e torture.