Bahrain, regime condanna a morte due giovani sciiti
La Corte d’Appello del Bahrain ha confermato le condanne a morte per due giovani sciiti, Zuhair Ibrahim Jassim e Hussein Abdullah Rashed. Questi giovani sono a pochi minuti dall’esecuzione del verdetto che verrà firmato dal brutale re del Bahrain, Hamad bin Isa Al-Khalifa.
Il tribunale penale del Bahrain ha accusato i due giovani di aver ucciso due poliziotti. Zuhair e Hussein hanno sempre negato le accuse. Entrambi sono stati sottoposti alle torture più disumane durante gli interrogatori, riporta il Bahrain Research Center. I due giovani hanno subito violenze anche durante il raid compiuto dalle Forze di sicurezza nelle loro case. Dopo le violenze e le torture, i ragazzi sono stati costretti a firmare delle confessioni false.
Zuhair Ibrahim Jassim, 34 anni, ha dichiarato al tribunale e alla sua famiglia che le torture consistevano in scosse elettriche nelle parti sensibili del corpo, stupri e minacce verso i familiari.
Bahrain, un regime coperto dall’Occidente
Coperto dal silenzio complice della comunità internazionale, il regime in Bahrain continua le sue brutali misure repressive contro i membri della comunità religiosa sciita. Il principale gruppo di opposizione, la Società Islamica Nazionale al-Wefaq, ha riferito che le figure religiose sciite sono sistematicamente sottoposte ad arresti arbitrari, torture, processi, revoca della cittadinanza e deportazione forzata. Il movimento al-Wefaq ha registrato più di 350 casi di arresti, convocazioni e vari processi dei religiosi sciiti in Bahrain.
Negli ultimi anni, le autorità di sicurezza del Bahrain hanno arrestato arbitrariamente centinaia di religiosi sciiti per le loro tendenze ideologiche e opinioni politiche. Al-Wefaq ha inoltre sottolineato che “i verdetti severi e ingiusti” hanno preso di mira più di 50 chierici, che vanno da multe salate e abolizione della nazionalità, all’ergastolo e alla pena di morte.
di Redazione