Autorità palestinese: sospesi accordi con Israele
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha annunciato che tutti gli accordi permanenti con l’entità israeliana saranno sospesi a tempo indeterminato, a seguito della demolizione di case nella Cisgiordania occupata.
Abbas ha annunciato la decisione giovedì pomeriggio e ha dichiarato che entrerà in vigore oggi. La mossa arriva in risposta alla demolizione da parte del regime israeliano di case a Wadi Hummus, una comunità palestinese nel sud-est di Gerusalemme.
“Non obbediremo alla dittatura e rifiuteremo i tentativi di imporre fatti compiuti, in particolare a Gerusalemme est”, ha dichiarato Abbas, a seguito di un incontro con alti dirigenti palestinesi a Ramallah, secondo quanto riferito l’agenzia di stampa Wafa.
Il presidente palestinese ha inoltre aggiunto: “Le mani dei palestinesi sono ancora protese verso una pace giusta e globale, ma ciò non significa che siamo pronti a capitolare e coesistere con l’occupazione”.
La mafia dell’Autorità palestinese
La leadership palestinese è divisa tra il partito Fatah, guidato dal presidente Mahmoud Abbas, che guida anche l’Ap, e il movimento di Resistenza palestinese di Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2006, quando ha conquistato una vittoria schiacciante nelle elezioni parlamentari nell’enclave. Le due parti hanno sviluppato un’intensa rivalità negli ultimi 13 anni e precedenti tentativi di riconciliazione da parte delle due forze per formare un governo di unità di condivisione del potere a Gaza e in Cisgiordania sono falliti.
L’Autorità Palestinese è stata accusata di esercitare pressioni indirette su Hamas per abbandonare il controllo dell’enclave tagliando i salari, riducendo le entrate fiscali e riducendo i pagamenti di elettricità nell’enclave costiera.
Inoltre, l’Ap stessa si trova di fronte a forti riduzioni degli aiuti. L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha tagliato centinaia di milioni di dollari alle organizzazioni umanitarie, inclusi 360 milioni di dollari che era solito fornire all’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), nel tentativo di fare pressione sui palestinesi per ri-inserire i cosiddetti colloqui di pace con Israele falliti nel 2014.
di Giovanni Sorbello