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Asse della Resistenza intensifica guerra di logoramento

L’Asse della Resistenza, con i suoi molteplici fronti, da Gaza e Cisgiordania al sud del Libano, attraverso l’Iraq, lo Yemen e i fronti di supporto logistico siriano e iraniano, ha deciso di intensificare la guerra di logoramento che sta conducendo contro Israele.

Pertanto, l’escalation delle operazioni della Resistenza palestinese, l’intensificazione della Resistenza Islamica in Libano, le operazioni delle forze armate yemenite che iniziano la quarta fase delle loro operazioni a sostegno del popolo palestinese nell’area del Mediterraneo, tutti questi sono indicatori importanti dell’intensità della guerra di logoramento di Israele. Forse questo spiega la sua decisione di compiere il massacro di Rafah domenica 26 maggio.

Maariv: Asse della Resistenza ci ha trascinato in una guerra di logoramento

Confermando lo stato di esaurimento che sta vivendo l’entità occupante, il generale della riserva dell’esercito di occupazione israeliano, Yuval Bazak, che in precedenza comandava le forze di occupazione di stanza nella zona di Jabal al-Sheikh, al confine con il Libano, ha riconosciuto in un’intervista al sito web della Radio Maariv “FM 103”, che Hezbollah e l’Iran (cioè l’Asse della Resistenza) sono riusciti a trascinare Israele in una guerra di logoramento. Bazak ha fatto riferimento alle ripercussioni economiche della battaglia Al-Aqsa Storm sui suoi due fronti a Gaza e nel nord della Palestina occupata.

Bazak ha sottolineato che Israele ha raggiunto “una realtà strategica complessa, che richiede alla sua leadership di esaminare in profondità il futuro della sua destinazione e di prendere decisioni coraggiose”, avvertendo che “l’assenza di una strategia, la mancanza di desiderio di formularla e l’incapacità di convincere la gente a sostenerlo contribuisce a indebolirci. Siamo di fronte a una realtà che non abbiamo mai incontrato”. Ha spiegato che l’opinione pubblica israeliana è frustrata dalla sua leadership, a causa della sua incapacità di stabilire un’agenda chiara di priorità, sottolineando che “la gente vede che il mini-consiglio ministeriale per gli affari di sicurezza che gestisce la guerra non sa esattamente cosa sta succedendo”. Ha avvertito che se la leadership israeliana continua a condurre la guerra senza una strategia chiara, non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati per la guerra”.

Il terrore dei coloni del nord

I coloni che hanno lasciato gli insediamenti nel nord risiedono ora nei campi profughi. Coloro che rimangono negli insediamenti stanno lasciando le loro case con grande difficoltà, criticando l’incapacità del governo Netanyahu di affrontare questa situazione. Vale la pena ricordare il rifiuto di Benjamin Netanyahu di partecipare all’incontro con i leader dei consigli di insediamento nel nord di Israele, dato che Netanyahu non ha soluzioni al dilemma in questa regione.

La guerra di logoramento abbinata a grandi operazioni qualitative, porterà senza alcun dubbio alla vittoria del popolo palestinese e della sua Resistenza, imponendo le proprie condizioni a Netanyahu, al suo governo e dietro di loro all’amministrazione americana.

di Redazione

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