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Ansarullah alle porte della strategica Marib

Le forze yemenite di Ansarullah sono di stanza a pochi chilometri dal checkpoint di Al-Falaj, l’ingresso meridionale della capitale della provincia di Marib.

La rete televisiva Al-Mayadeen ha riferito che violenti scontri sono scoppiati tra le parti in guerra tra i distretti di Al-Jubah e Wadi Abidah nella provincia di Ma’ib. I jet sauditi hanno intensificato i loro attacchi aerei sulla provincia strategica nel tentativo di ostacolare il progresso della truppe yemenite verso Marib City.

Muhammad Elwan, vicegovernatore di Marib, ha affermato che le tribù yemenite di Marib City hanno deciso di unirsi all’operazione di liberazione dei restanti territori di Marib dal controllo dei militanti fedeli all’ex governo appoggiato dai sauditi, aggiungendo la i prossimi giorni vedranno “grandi sorprese e i restanti distretti della provincia di Marib saranno restaurati”.

Marib, che si trova proprio nel mezzo di tutta una serie di altre province yemenite, è diventata un fulcro delle operazioni di liberazione della Resistenza yemenita di Ansarullah. La riconquista della provincia, verso la quale sono stati fatti finora molti progressi, dovrebbe aprire la strada a ulteriori vittorie militari per le forze armate yemenite.

Il mese scorso, il ministro della Difesa yemenita, Mohammad Al-Atefi, ha affermato che la cattura di Marib City è “una questione di tempo”, osservando che l’aggressione saudita allo Yemen è già stata sconfitta e che gli aggressori non hanno altra scelta che ammettere la sconfitta.

Ansarullah non deporrà le armi fino alla liberazione dell’intero Paese

Nel marzo 2015, l’Arabia Saudita e i suoi alleati hanno lanciato una devastante guerra contro la nazione più povera del mondo arabo. L’aggressione saudita aveva come obiettivo quello di ripristinare un precedente regime che obbediva agli ordini sauditi, mantenendo lo status dello Yemen come Stato parallelo ai sauditi. 

La campagna militare ha causato la morte di decine di migliaia di yemeniti, trasformando l’intero Paese nel teatro della peggiore crisi umanitaria del mondo. Le forze di Ansarullah hanno giurato di non deporre le armi fino alla liberazione dell’intero Paese.

di Redazione

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