Ansarullah, nuova rappresaglia contro Riyadh
La Resistenza yemenita di Ansarullah ha lanciato una serie di operazioni militari all’interno dei territorio saudita, in risposta alla nuova ondata di attacchi aerei del regime saudita. Gli attacchi yemeniti hanno colpito gli aeroporti di Jizan, Asir e Khamis Mushait, incluso un raduno di alti ufficiali, tra cui funzionari militari sauditi nella base militare di Altadween a Marib.
Queste operazioni hanno anche colpito importanti installazioni petrolifere saudite. Il comando saudita ha riferito di aver intercettato quattro missili e sei droni carichi di bombe.
Gli attacchi di rappresaglia dell’esercito dello Yemen e dei combattenti Houthi (Ansarullah) si sono intensificati alla fine di maggio, quando è scaduta una tregua provocata dalla pandemia di coronavirus. Alla fine di giugno, i missili yemeniti hanno raggiunto Riyadh, la capitale saudita.
Queste recenti operazioni di ritorsione da parte dell’esercito e della Resistenza yemenita hanno inviato, secondo gli osservatori, un chiaro messaggio alla coalizione guidata dai sauditi, vale a dire: più attacchi ai civili, più stretto è il blocco saudita, più dolorose saranno le operazioni di ritorsione contro il regno saudita.
Il 26 marzo 2015, l’Arabia Saudita ha deciso di attaccare lo Yemen dopo che le forze rivoluzionarie yemenite avevano cacciato Mansour Hadi, il presidente dello Yemen fedelissimo all’Arabia Saudita. In altre parole, dopo aver appreso di non poter più controllare lo Yemen, il regno saudita ha deciso di mettere a ferro e fuoco la nazione confinante. Fino ad oggi sono morte oltre 100mila persone.
di Redazione