America Latina: riprendono i rapporti fra Colombia e Venezuela
Colombia e Venezuela hanno deciso di riallacciare i rapporti diplomatici interrotti a seguito di incidenti di confine.
La ministra degli Esteri colombiana Holguin e quello venezuelano Rodriguez si sono incontrati a Quito sabato scorso, con la mediazione dei loro omologhi dell’Ecuador e dell’Uruguay. Nella comunicazione congiunta letta alla fine dei colloqui, si segnalano progressi soddisfacenti per risolvere la controversia; la sua definizione sarà demandata a un incontro fra i Presidenti dei due Paesi.
La crisi che ha comportato la chiusura dei confini da parte di Caracas, e un pericoloso innalzamento della tensione fra i due Stati, si era innescata il 19 agosto quando tre soldati venezuelani sono stati attaccati da paramilitari, durante un’operazione anti contrabbando lungo il confine.
Da allora, Caracas ha sigillato i confini con la Colombia ed è intervenuta pesantemente contro la criminalità transfrontaliera e il contrabbando, deportando oltre 1.100 cittadini colombiani e costringendone altri 10mila a fuggire.
Il nodo che ha spinto il presidente Maduro a questa scelta è la piaga dei “maleteros”, piccoli trafficanti e bande criminali, essenzialmente colombiani, che s’accaparrano gas ed altri beni venduti a prezzi politici in Venezuela per sostenere le fasce più deboli della popolazione, e li rivendono in Colombia realizzando alti profitti.
I 2.200 chilometri di difficile confine che separa i due Paesi, sono per lunghi tratti sotto il controllo di guerriglieri, paramilitari e contrabbandieri che vi svolgono i loro traffici. Per il ripristino di una difficile legalità, sarebbe necessaria una stretta collaborazione fra i due Stati che al momento manca assai spesso, sia per incomprensioni che per interessi divergenti soprattutto delle autorità locali.