Al-Nujaba pronti a colpire gli Stati Uniti
Secondo quanto riportato dal quotidiano Jerusalem Post, le ultime minacce fatte dai leader del movimento di Resistenza Islamica iracheno al-Nujaba, Akram al-Kaabi, mostrano che stanno per colpire le forze americane. Nel rapporto intitolato “Milizia irachena di al-Nujaba: è iniziato il conto alla rovescia per gli attacchi contro le forze statunitensi”, si legge: “L’Iraq Harakat Hezbollah al-Nujaba, attraverso un messaggio twittato dal suo portavoce, ha minacciato le forze americane di Ayn al-Assad e di altre basi dichiarando: “Siamo più vicini di quanto pensi”. Il tweet include anche una foto di un veicolo blindato americano seguito da vicino di notte.
Il leader di al-Nujaba, Akram al-Kaabi, ha affermato che è iniziato il conto alla rovescia per raggiungere la sovranità dell’Iraq. Ha anche mostrato un’immagine delle rotte di volo dei droni americani Reaper e Predator. Il quotidiano israeliano ha inoltre osservato che: “Chiamano gli americani forze di occupazione e affermano che l’Iraq non deve subire interferenze da parte di potenze straniere”.
Menzionando che ciò che dicono i leader di al-Nujaba è simile alle dichiarazioni fatte dai comandanti dell’Irgc e da leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, Frantzman ha commentato: “Le chiamate di al-Nujaba sono aumentate nell’ultima settimana. Parlano del “sangue dei martiri all’aeroporto di Baghdad”, un riferimento al luogo in cui è stato assassinato il tenente generale martire Qassem Soleimani. L’aumento della retorica mostra chiaramente che vogliono colpire gli Stati Uniti“.
Leader di al-Nujaba sul radar del Pentagono
Il quotidiano sionista, sottolineando gli stretti legami tra al-Nujaba e l’Iran, ha riportato: “Gli Stati Uniti hanno sanzionato il movimento di Resistenza iracheno al-Nujaba nel marzo dello scorso anno, nell’ambito di una serie di sanzioni contro l’Iran e le milizie filo-iraniane in Iraq. Il leader del movimento Akram al-Kaabi è già sul radar del Pentagono come una minaccia e parte della rete di pericoli filo-iraniani per le forze statunitensi in Iraq”.
di Yahya Sorbello