L’aggressione contro lo Yemen è arrivata al capolinea
“L’aggressione militare di Riyadh e Abu Dhabi contro lo Yemen è arrivata al capolinea”, ha twittato giorni fa il direttore generale per gli Affari Internazionali del parlamento iraniano, Hossein Amir-Abdollahian.
Hossein Amir-Abdollahian ha aggiunto nel suo tweet che “Riyadh e Abu Dhabi hanno fallito nello Yemen nonostante il sostegno esplicito degli Stati Uniti”, aggiungendo che “il popolo yemenita, il movimento Ansarullah e gli alleati hanno resistito coraggiosamente. La soluzione per lo Yemen è solo politica”.
Il leader del movimento di Resistenza Ansarullah, Abdul Malik al-Houthi, ha promesso che d’ora in poi gli yemeniti risponderanno all’aggressione saudita e degli Emirati arabi uniti colpendo direttamente questi Paesi. Abdul Malik al-Houthi ha fatto queste osservazioni quando sono trascorsi mille giorni dalla scoppio della guerra condotta dalla coalizione a guida saudita contro lo Yemen. Al-Houthi afferma che la coalizione araba dovrebbe essere confusa se pensa che gli yemeniti rimarranno inattivi e non facciano nulla mentre assistono alle atrocità commesse contro le loro donne e i loro bambini.
Da marzo 2015, lo Yemen è vittima di una vile aggressione militare da parte della coalizione guidata dai sauditi. Oltre 13mila yemeniti, per lo più civili, tra cui donne e bambini, sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti sauditi. La coalizione guidata dal regime saudita, appoggiata dagli Stati Uniti, ha anche imposto un blocco ai porti e agli aeroporti del Paese come parte della sua aggressione volta a spodestare il popolare movimento di Resistenza Ansarullah e a ripristinare l’ex presidente, fantoccio di Riyadh, Abdurabbuh Mansour Hadi.
di Redazione