Messico: guerra alla droga, sparite 73mila persone
Il quotidiano spagnolo La Razon ha rivelato che almeno 71.678 persone sono scomparse dal 2006 in Messico quando è iniziata la cosiddetta “Guerra alla droga“.
Nel registro nazionale delle persone scomparse e non collocate, gestito dalla National Search Commission (Cnb), è stato registrato che il problema delle sparizioni ha iniziato a intensificarsi durante l’amministrazione Felipe Calderon (2006-2012) quando sono scomparse 37.601 persone, 15.986 di che non sono stati ancora individuati. Le informazioni provengono dal rapporto della segreteria interna “Ricerca, identificazione e registro delle persone scomparse”, un documento che copre dal 1964 al 2020, un periodo in cui 73,201 persone sono scomparse e non sono mai state ritrovate.
Successivamente, durante l’amministrazione di Enrique Peña Nieto (2012-2018), sono state registrate 34.110 persone scomparse. Dal dicembre 2018, quando è iniziata l’amministrazione di Andres Manuel Lopez Obrador, il problema rimane in aumento poiché 10.223 persone sono state segnalate disperse.
Inoltre, tra il 2006 e il 2020, le autorità federali messicane hanno individuato 3.978 fosse comuni e riesumato 6.625 corpi. La maggior parte dei resti riesumati sono stati trovati negli Stati di Jalisco (487), Sinaloa (253) e Colima (179).
Le organizzazioni sociali per la ricerca di persone scomparse ritengono che il numero potrebbe essere più elevato dato che i gruppi criminali ostacolano le indagini in alcune aree del Messico.
“Ci stavano aspettando con le armi e non ci hanno lasciato passare. Stavamo effettuando una ricerca e ci stavano già aspettando…”, ha ricordato la direttrice di Solecito, Lucia Diaz, in merito a un’azione di ricerca che la sua Ong ha cercato di realizzare nel porto di Colinas de Santa Fe, nello stato di Veracruz, nel 2017.
di Redazione