Arabia Saudita eseguirà cinque adolescenti sciiti
L’Organizzazione europea saudita per i diritti umani (Esohr) con sede in Europa, che cerca di promuovere i diritti umani in Arabia Saudita, ha riferito che il regime di Riyadh prevede di eseguire cinque adolescenti sciiti arrestati con l’accusa di partecipare a manifestazioni nel 2011.
L’Organizzazione europea saudita per i diritti umani sottolinea che il regime di Riyadh ha arrestato i giovani durante i disordini antigovernativi del 2011 nella regione a maggioranza sciita di Qatif. Il più giovane del gruppo aveva nove anni al momento dell’arresto. I cinque ragazzini sono: Ahmad Abdel al-Wahid al-Faraj, Ali Mohammad al-Biti, Mohammad Hussain al-Nimr, Ali Hassan al-Faraj e Mohammad Essam al-Faraj.
L’organizzazione ha affermato che il pubblico ministero saudita ha chiesto la “punizione più dura” contro gli adolescenti. I giovani sono stati in prigione in attesa di processo per oltre due anni, con alcuni di loro detenuti in isolamento. Ad altri è stata negata la rappresentanza legale e sottoposti a tortura.
L’Arabia Saudita ha intensificato gli arresti per motivi politici e il perseguimento di manifestanti pacifici nel Paese. La provincia orientale di Qatif è stata teatro di manifestazioni pacifiche dal febbraio 2011. I manifestanti chiedono riforme, libertà di espressione, liberazione di prigionieri politici e la fine della discriminazione economica e religiosa nei confronti della regione ricca di petrolio.
Le proteste sono state accolte da una pesante repressione da parte del regime. Negli ultimi anni, Riyadh ha anche ridefinito le sue leggi antiterrorismo per colpire gli oppositori politici. Nel gennaio 2016, le autorità saudite hanno giustiziato il religioso sciita Sheikh Nimr Baqir al-Nimr, critico del regime di Riyadh. Nimr era stato arrestato nel 2012 nella provincia orientale di Qatif.
Diritti umani in Arabia Saudita tra abusi e torture
Le organizzazioni per i diritti umani, tuttavia, hanno documentato l’uso diffuso della tortura nell’estrazione di confessioni, anche da individui successivamente giustiziati per aver partecipato a proteste quando erano minorenni. L’attenzione sui diritti umani in Arabia Saudita si è intensificata dall’omicidio di Khashoggi, di cui è stato ampiamente accusato il sovrano de facto del Paese, il principe ereditario Mohammed bin Salman.
di Yahya Sorbello