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Yemen, massacro di Sana’a conferma fallimento saudita

Il capo della delegazione nazionale dello Yemen, Mohammad Abdulsalam, ha condannato la coalizione guidata dai sauditi per aver commesso un massacro a Sana’a, che ha ucciso e ferito oltre 70 civili.

Yemen“Questo crimine è un’indicazione del fallimento militare e politico del regime saudita“, ha dichiarato il portavoce del movimento di Resistenza Houthi Mohammed Abdulsalam, sottolineando l’incapacità da parte saudita di rispondere alle forze militari dell’esercito yemenita e le operazioni del movimento di Resistenza Ansarullah.

“Mirare i civili yemeniti durante il mese sacro del Ramadan dopo l’operazione dell’esercito yemenita e di Ansarullah contro una delle strutture saudite dimostra il fallimento delle forze di aggressione militari, politiche, morali e dei media”, ha dichiarato Abdulsalam al canale televisivo yemenita Al-Massirah.

L’alto funzionario yemenita ha anche criticato la comunità internazionale per aver chiuso un occhio sullo spargimento di sangue nel Paese devastato dalla guerra, dichiarando che gli standard che la comunità internazionale adotta nella guerra contro lo Yemen sono barbari e non umanitari.

Abdulsalam ha sottolineato: “Non aspettiamo gli standard da un mondo controllato dalle politiche di vendita e acquisto di armi. Le armi che uccidono gli yemeniti sono fatte dagli Stati Uniti, dalla Francia, dall’Italia e da altri Paesi occidentali. Cosa mai potremmo aspettarci da questi Paesi?”.

Yemen, quattro anni di crimini sauditi

Dal 26 marzo del 2015, lo Yemen è vittima di una devastante aggressione militare condotta dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, nel tentativo di riportare al potere il deposto presidente Abd Rabbuh Mansur Hadi, suo fedele alleato.

La campagna militare saudita ha toccato livelli di criminalità mai visti prima. In tutto il mondo si alzano voci per far terminare questa guerra che sta diventando una delle più cruente di tutto il mondo. Guerra  promossa dall’Arabia Saudita, che alcune voci non tardano a definire “il propugnatore mondiale del terrorismo”, afferma il colonnello Sharaf Luqman, portavoce delle forze armate yemenite.

Da più parti, da più organizzazioni locali e internazionali ci sono continui appelli per la fine del conflitto, le cui conseguenze gravano tutte sulla popolazione, come sempre. Il succitato portavoce colonnello Sharaf Luqman, infatti, denuncia alla stampa che gli obiettivi primari dell’offensiva saudita sono le infrastrutture yemenite e aggiunge che i raid sauditi colpiscono per lo più edifici residenziali, ma non solo.

di Giovanni Sorbello

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