Iran, riprende il turismo ad Hamedan
L‘Organizzazione per il Patrimonio Culturale, l’Artigianato e il Turismo dell’Iran vede un futuro luminoso per la provincia di Hamedan che ha attratto un numero considerevole di visitatori nei primi quattro mesi dell’attuale anno civile iraniano (iniziato il 21 marzo). Oltre 2 milioni di viaggiatori, tra cui circa 4.300 stranieri, hanno visitato Hamedan durante il periodo, secondo quanto riferito da Ali Khaksar, un funzionario provinciale del turismo.
Grazie ad abbondanti siti culturali, storici e naturali, clima rigido, sviluppo di infrastrutture turistiche e una nuova campagna pubblicitaria, la provincia centro-occidentale sta diventando più popolare. La sua capitale, che porta lo stesso nome, è attualmente considerata come la “capitale del turismo asiatico nel 2018”, un privilegio che è stato approvato nel secondo incontro dei ministri del Turismo dell’Acd svoltosi in Cambogia, nel giugno 2017. Hamedan ospiterà anche un vertice sul turismo del Dialogo sulla cooperazione in Asia dal 27 al 29 agosto, che dovrebbe fornire ampie opportunità per la promozione del turismo.
Conosciuta nei tempi classici come Ecbatana, Hamadan era una delle più grandi città antiche del mondo. Pietosamente poco rimane dall’antichità, ma parti significative del centro città sono dedicate agli scavi. Ecbatana fu la capitale della Media e successivamente residenza estiva dei re achemenidi che governarono la Persia dal 553 al 330 aC.
Seduta su un altopiano, Hamedan è graziosamente fresca in agosto, ma incline a nevicare e gelare da dicembre a marzo. In estate l’aria è spesso nebbiosa. La grotta di Ali Sadr, le iscrizioni di Ganjnameh, il mausoleo di Avicenna, la collina di Hegmataneh, la cupola alawiana, la moschea di Jameh e la chiesa gregoriana di Santo Stefano sono tra le principali attrazioni di Hamedan.
L’Organizzazione per il Patrimonio Culturale, l’Artigianato e il Turismo dell’Iran ha annunciato a maggio che “l’Iran prevede di costruire duemila nuove eco-lodge… oltre la metà delle quali sarà inaugurata entro la fine dell’attuale anno civile iraniano (20 marzo 2019) e il resto arriverà nel 2021”.
di Redazione