Libano, la speranza del Ritorno per i profughi siriani
Beirut – Centinaia di rifugiati siriani hanno lasciato la città di confine di Arsal, in Libano, per far ritorno a casa, nell’ambito di un’operazione coordinata tra le autorità di Beirut e Damasco. Mentre l’esercito siriano, supportato dagli alleati, continua a liberare aeree del Paese dalla presenza di gruppi terroristici, le autorità libanesi in collaborazione con quelle siriane stanno cercando di agevolare il Ritorno in Patria di migliaia di profughi siriani.
Arsal ospita circa 36mila siriani sfollati, secondo l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, molti dei quali provenienti da villaggi siriani appena oltre confine. Circa 370 hanno lasciato Arsal giovedì pomeriggio per far ritorno in territorio siriano in base ad un accordo raggiunto tra la sicurezza generale del Libano e le autorità siriane, ha affermato l’agenzia di stampa nazionale libanese.
Donne e bambini aggrappati su auto, trattori e camion carichi di oggetti personali tra cui materassi, contenitori di plastica e persino mobili hanno lasciato il polveroso sobborgo di Wadi Hmeid, appena fuori Arsal, per far ritorno a casa.
Il Libano sollecita l’Unhcr sul rimpatrio dei rifugiati
Il Libano ha consegnato all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) una richiesta per sviluppare una strategia per facilitare il Ritorno dei rifugiati siriani in zone sicure della loro terra d’origine.
In Libano oltre 1,5 milioni di profughi
Beirut non vuole attaccare la politica del ritorno dell’Unhcr, ma ha informato della politica del Paese e della sua situazione economica: la nazione libanese non può più sopportare l’onere di ospitare oltre un milione di rifugiati siriani, senza considerare i 500mila profughi palestinesi che vivono da decenni nel Paese dei Cedri. Vale la pena ricordare che in Libano vivono meno di quattro milioni di libanesi.
di Redazione