Pirati somali finanziati per indebolire l’economia dell’Iran
Il comandante della Marina militare iraniana, Hossein Khanzadi ha definito i pirati somali come una forma di terrorismo formatosi nel 2007 per procura, nel tentativo di indebolire l’economia della Repubblica Islamica.
Il Comandante della Marina militare iraniana, Hossein Khanzadi ha fatto questa osservazione la scorsa settimana durante una cerimonia di benvenuto per il ritorno della 49a flotta dopo 67 giorni di viaggio in mare aperto, aggiungendo che “c’è stato un tremendo tentativo di raffigurare la presenza dei pirateria al largo delle coste della Somalia come qualcosa di naturale, ma gli atti di pirateria rivelano alcuni coordinatori e autori dietro questo nuovo fenomeno nel 21° secolo”.
Khanzadi ha aggiunto che alcuni poteri stanno fornendo ai pirati somali intelligence e attrezzature, e li finanziano nel tentativo di indebolire l’economia della Repubblica islamica dell’Iran. La Marina iraniana sta conducendo pattuglie anti-pirateria nel Golfo di Aden dal novembre 2008 per salvaguardare le navi coinvolte nel commercio marittimo, in particolare le navi e le petroliere possedute o noleggiate dall’Iran.
Khanzadi ha fatto riferimento all'”Indian Ocean Naval Symposium” (Ions) che è stato formato nel 2010 con sforzi da parte dei Paesi regionali, tra cui l’Iran, ed ha osservato che la Marina iraniana ha proposto un piano per la formazione di una flotta navale agli Ions, che è stato approvato da 36 paesi della regione. Il generale iraniano ha dichiarato che la decisione finale sulla proposta allo Ions 2016 in Bangladesh non ha raggiunto il punto di implementazione, ma è riuscita a portare alla messa in scena di esercizi di soccorso e salvataggio da parte delle forze navali dell’Oceano Indiano.
di Redazione
