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In Siria meridionale si apre nuovo fronte di battaglia

Siria – Dopo la liberazione di Aleppo da parte dell’esercito siriano e dei suoi alleati, i Paesi occidentali e i loro partner regionali stanno prendendo in considerazione altre opzioni militari, tra cui quella di aprire un nuovo fronte di guerra nella zona meridionale del Paese.

HezbollahIl regime israeliano è impegnato costantemente in atti provocatori nel Golan, che sta diventando sempre più un punto di infiammabilità nel conflitto in Siria. Il sud del Paese è diviso in due aree principali: l’area liberata di al-Quneitra, e l’area occupata delle alture del Golan in cui sono attivi i gruppi terroristici tra cui il Fronte Al-Nusra (sostenuto da Israele).

L’obiettivo di Tel Aviv è di unire questa parte del Golan al territorio che già controlla, creando così una zona cuscinetto come quella di un tempo nel sud del Libano. L’ambasciatore della Siria alle Nazioni Unite, Bashar al-Jaafari ha dichiarato giorni fa che l’occupazione israeliana delle Alture del Golan siriano è una minaccia diretta per la stabilità e la sicurezza regionale. Egli ha osservato che il sostegno di Israele ai gruppi terroristici in Golan è in costante aumento.

L’esercito siriano ha formato una nuova brigata nel sud-ovest del Paese per avviare una vasta offensiva contro i “ribelli” nelle alture del Golan. L’unità, denominata “Southern Brigade Shield”, è composta da più di mille soldati del Governatorato di Quneitra e delle province vicine.

Anche i funzionari degli Stati Uniti parlano apertamente di escalation della situazione nel sud della Siria. Questa escalation di scontri armati nel sud della Siria crea un pretesto per gli Stati Uniti per intervenire militarmente. Le Forze Speciali degli Stati Uniti, le Forze Speciali del Regno Unito e le unità provenienti da altri Paesi stanno conducendo da diversi mesi operazioni attraverso il confine siro-giordano. Esiste anche una struttura militare segreta all’interno della Siria, dove membri dei cosiddetti “ribelli moderati” vengono addestrati dalle forze Usa.

La nave americana Liberty, carica di veicoli è arrivata al porto giordano di Al-Aqapa pochi giorni fa. Queste iniziative militari si sono sviluppate dopo l’incontro tra il re giordano e il presidente degli Stati Uniti.

Afflusso dei rifugiati in Giordania

Con un nuovo fronte di battaglia nel sud della Siria, anche la Giordania è destinata a subire le conseguenze derivanti da un improvviso afflusso di profughi. In effetti, la Giordania ha già chiuso la sua zona di confine con la Siria. Sono circa 75mila i rifugiati bloccati in una terra di nessuno tra la Giordania e la Siria, riferiscono fonti di Amnesty International. Dopo i recenti fallimenti politici e militari degli Stati Uniti in Medio Oriente, qualsiasi mossa nella parte meridionale della Siria porterà verso un nuovo fallimento.

di Giovanni Sorbello

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