Donne iraniane, il pilastro della società
Quando si parla delle donne iraniane nell’immaginario occidentale la parola non può fare a meno di evocare in modo sbagliato un’idea di sottomissione, di repressione e di regressione. Perchè agli occhi degli occidentali l’hijab, il velo islamico, rappresenta la principale negazione simbolica della donna e del suo ruolo nella società.
Le donne però rappresentano una forza sociale molto potente, consapevole, dinamica e legittima. Quella delle iraniane costituisce oggi, nella società “post-islamista”, un’esperienza di mobilitazione esemplare e, insieme a quella di giovani e intellettuali, uno dei principali elementi di dinamismo che i sociologi individuano in quel processo di produzione e maturazione di una società civile che è, come ovunque, condizione preliminare e necessaria a un’evoluzione in senso democratico della realtà sociopolitica.
Per quanto riguardo l’educazione femminile, le recenti indagini dimostrano che la quota delle donne iraniane nell’istruzione superiore e il numero di giovani donne iraniane ammesse alle università sono in costante aumento negli ultimi anni.
Infatti, le donne iraniane hanno vissuto e vivono in un Paese in cui godono di un trattamento paritario e di maggior libertà rispetto alle donne dei Paesi vicini. In Iran per esempio le donne possono sedere in parlamento, guidare, votare, acquistare terreni e immobili e lavorare.
Donne iraniane dopo l’avvento dell’Islam
È una situazione che ha origini in una lunga tradizione storica. I ritrovamenti archeologici testimoniano che nell’Iran antico, le donne potevano lavorare, possedere beni propri, vendere, acquistare o affittare terreni e immobili e pagavano le tasse. Si ha notizia di donne che occupavano posizioni di responsabilità nei luoghi di lavoro e anche di alcune donne che detenevano cariche militari di grado elevato. Ancora in epoca sasanide però i diritti delle donne non erano stati formalmente sanciti.
Il profeta dell’Islam Muhammad fu il primo ad affrontare in modo specifico il tema dei diritti giuridici delle donne e lo fece in base alla convinzione che uomini e donne avessero diritti e responsabilità diversi ma con la stessa dignità. Dopo l’avvento dell’islam in Iran, le donne iraniane seguirono i principi dell’Islam che spettava agli uomini il dovere di mantenere e proteggere la famiglia.
Le donne iraniane comunque non sono mai uscite dalla scena politica e sociale. Molte donne, per esempio, parteciparono alle proteste popolari che spodestarono il regime oppressore di Pahlavi e che portò alla vittoria della Rivoluzione Islamica nel 1979. Oggi in Iran le donne occupano le cariche politiche e sociali più alte come quella di ministro, ed essere elette in parlamento. Negli ultimi anni ci sono stati inoltre notevoli progressi scientifici nel campo della matematica, della fisica, della chimica e della biologia, in cui le donne hanno avuto ruolo determinante. Esse hanno ricevuto anche premi e attenzioni internazionali. L’iraniana Maryam Mirzakhani, per esempio, è stata la prima donna a vincere il premio più prestigioso nel campo della matematica: la medaglia Fields che le è stata conferita a Seoul, durante il 27mo Congresso internazionale dei matematici.
Da un altro canto, se andate in visita in una casa iraniana non avrete molti dubbi su chi è l’autentico pilastro della famiglia.
di Redazione