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Vaccini, categorie fragili dimenticate

Abbiamo tutti dinnanzi agli occhi l’inizio della campagna di vaccinazione cominciata il 27 Dicembre del 2020 quando i primi componenti del personale sanitario, a favore di telecamera, si sottoposero alle prime dosi del vaccino. Il problema vaccini riguarda l’intera Unione Europea che in questo frangente ha dimostrato tutta l’approssimazione di farsi mettere all’angolo dalle multinazionali che hanno ingabbiato gli Stati.

Si vaccina poco in Europa, si vaccina poco anche in Italia che in quanto terra di furbetti aggiunge altre nefandezze ad una situazione già precaria di suo. Delle categorie fragili nessuno ne parla, nessuno se ne interessa fatta salva qualche voce fuori dal coro di sparute associazioni. I malati cronici come possono essere i talassemici, tanto per citare una categoria, al 7 marzo del 2021 rimangono ancora fuori dalla campagna di vaccinazione che in teoria dovrebbe iniziare dopo quella che abbraccia gli over 80.

Ok vaccinare gli insegnanti nella speranza di riaprire le scuole, ok vaccinare le forze dell’ordine ma leggere di magistrati, avvocati, personale amministrativo, studenti di medicina che mettono la freccia e sorpassano chi ne avrebbe maggiore diritto fa capire quanto bistrattate siano le categorie fragili.

Talassemici, diabetici, disabili con gravi patologie sono le vittime di un vergognoso “sorpasso” all’italiana, rimasti fuori da qualsiasi priorità incorrono periodicamente in rischiosi viaggi negli ospedali per curare le loro patologie. Un esempio su tutti sono i pazienti affetti da talassemia che ogni 15/20 giorni devono recarsi in ospedale per sottoporsi a terapia trasfusionale, rimanendo all’interno dei reparti molte ore.

Vaccini e “governo dei migliori”

Eppure, il prezzo più alto della pandemia ricade proprio su questi soggetti con il 98% delle vittime. Basta dare un’occhiata alle tabelle di chi ha ricevuto i vaccini per capire che la campagna di vaccinazione non ha ancora toccato queste categorie che rischiano un alto contagio e un’alta mortalità. Purtroppo, dal “governo dei migliori” non giungono notizie salvo scegliere generali alpini per cercare di sistemare la situazione.

Smesse le primule di Arcuri adesso si parla di Hub da costruire nelle città capoluogo come quello tirato su dinnanzi la stazione Termini di Roma. Si parla di utilizzare finalmente l’esercito e la protezione civile, ma sino adesso si tratta di mere intenzioni che dovrebbero scontrarsi poi con la realtà dei fatti. Si vocifera che nella settimana che inizia oggi, il ministero della Salute dovrebbe stilare una nuova circolare che riveda le priorità e dia dei punti stabili sulla quale costruire una campagna di vaccinazione che preveda la priorità per le categorie fragili. Sino adesso si è assistito al balletto delle intenzioni e delle parole, si attende che qualcosa di concreto si metta in campo.

di Sebastiano Lo Monaco

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