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Governo di unità palestinese: accordo Hamas al-Fatah

Dopo lunghe trattative a Mosca i principali movimenti palestinesi, Hamas e al-Fatah, hanno deciso di formare un nuovo governo di unità palestinese. L’accordo è stato comunicato lo scorso martedì in una dichiarazione rilasciata da Mosca dove, da tre giorni, si tenevano i negoziati sotto gli auspici russi. “Abbiamo raggiunto un accordo. Entro 48 ore Abu Mazen, leader dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), avvierà le consultazioni per la creazione di un governo unitario”, ha dichiarato in una conferenza stampa Azam al-Ahmad, portavoce ufficiale di al-Fatah.

1-60Moussa Abu Marzouk, vice presidente dell’ufficio politico di Hamas, ha descritto il governo di unità palestinese come “lo strumento più efficace per affrontare le divisioni tra i gruppi palestinesi”, aggiungendo che le due fazioni hanno “la responsabilità di risolvere i contenziosi e promuovere tutte le possibili soluzioni, tra cui l’organizzazione di libere e democratiche elezioni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”.

Secondo al-Ahmad l’accordo tra al-Fatah e Hamas per raggiungere l’unità palestinese non va considerato un compromesso. “L’unità tra le fazioni in causa è da ritenersi una vittoria per tutte le parti, piuttosto che una perdita”, ha continuato.

La frattura tra al-Fatah e Hamas risale al 2006, quando la vittoria di quest’ultima alle elezioni legislative fece scoppiare una lunga guerra civile tra i palestinesi. Da allora Hamas governa la Striscia di Gaza, mentre al-Fatah ha istituito uffici in Cisgiordania.

L’ultimo dei numerosi tentativi di riconciliazione tra le due principali organizzazioni politiche palestinesi è stato l’accordo del 2014, conclusosi con l’ennesimo nulla di fatto. La mossa aveva attirato le ire dei funzionari israeliani e il regime di Tel Aviv ha risposto sospendendo i cosiddetti colloqui di pace con l’Anp.

Secondo l’accordo raggiunto a Mosca, le fazioni palestinesi coinvolte – tra cui il Jihad islamico (la terza organizzazione più importante dei Territori) – uniranno le istituzioni sotto l’ombrello dell’ Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e formeranno un nuovo Consiglio Nazionale Palestinese. Il nuovo consiglio selezionerà poi il Comitato Esecutivo dell’Olp, il vertice del corpo politico e diplomatico. Le fazioni palestinesi hanno convenuto che nel corso dei prossimi due mesi saranno eletti i nuovi membri al Consiglio Nazionale e le parti cercheranno di formare un nuovo governo di unità palestinese.

Nell’ottica della recente Conferenza internazionale sulla pace in Medio Oriente di Parigi, in cui si è rinnovato l’appello per una soluzione dei “due Stati”, e della risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha fortemente criticato il nuovo piano di costruzione degli insediamenti israeliani, l’accordo di unità nazionale palestinese sembra arrivare in un momento che potrebbe dirsi propizio.

A margine dei colloqui di Mosca alcuni diplomatici palestinesi hanno incontrato il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, al quale hanno chiesto di dissuadere il neo presidente statunitense Donald Trump dal suo impegno di trasferire l’ambasciata americana di Israele da Tel Aviv a Gerusalemme al-Quds, che i palestinesi vogliono come capitale del loro futuro stato.

di Cristina Amoroso

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