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Wahhabismo: la dottrina dei regnanti Saud

Dopo la diffusione e l’incremento delle attività e delle azioni terroristiche dei diversi gruppi “takfiri” (che ritengono infedeli  e quindi da uccidere tutti tranne se stessi) in Medioriente, Africa, Europa e nel resto del mondo, un fenomeno che affonda le radici negli editti religiosi (fatwa) del wahhabismo, un’ondata di critiche si è levata contro il wahhabismo e l’Arabia Saudita in tutto il mondo. Le autorità saudite tra le quali Adel al Jubeir (nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli esteri tedesco), per sottrarsi a tali pressioni, hanno negato l’esistenza di una dottrina chiamata “wahhabismo” ed il collegamento di essa al regno dell’Arabia Saudita. 

Fondazione del governo saudita con l’aiuto del wahhabismo

 Nel 1745 d.C. Muhammad bin Saud giurò fedeltà a Muhammad bin Abdul Wahhab (fondatore della setta del wahhabismo nell’attuale regione saudita del Najd) in quello che passera’ alla storia come “giuramento di Dar’iyyah”. In base a tale accordo, la famiglia dei Saud si impegnavano a diffondere la dottrina wahhabita in tutta la penisola araba in cambio del complete sostegno dei religiosi wahhabiti al loro regno. Fu a seguito di tale patto di alleanza che il governo saudita finanziò l’educazione di religiosi wahhabiti ed il loro invio come missionari in diversi paesi, con lo scopo di ampliare la propria sfera di influenza nel mondo.

 Salman Bin Abdul Aziz, attuale re saudita, nel 2008, inviò come emiro di Riyadh una lettera alla rete tv tunisina al Mustakillah nella quale attestava la fondazione del governo saudita a seguito del patto tra Muhammad bin Saud e Muhammad bin Abdul Wahhab.

 Il Dottor Muhammad Khalil Harras (direttore della sezione alti studi teologici all’universita’ della Sharia della Mecca) nel suo libro “Al Harikatul Wahhabiyah” (Movimento Wahhabita) scrive: “Dopo la morte dello sceicco (Muhammad bin Abdul Wahhab) e dell’emiro (Muhammad bin Saud) i figli delle due famiglie giurarono di continuare a rispettare il patto stretto dai loro padri. Quell’accordo che impone l’invito al wahhabismo alla monarchia saudita e’ in vigore ancora oggi e continua ad essere attuato.”

 Dichiarazioni e pubblicazioni ufficiale del governo dell’Arabia Saudita sul wahhabismo

  Abdul Aziz bin Baz (ex gran mufti’ d’Arabia Saudita): Dio ha fatto la sua grazia ai musulmani della penisola araba e non tramite l’invito dello sceicco Muhammad bin Abdul Wahhab, e chiunque invitera’ a seguirlo verra’ denominato “wahhabita”;… e questo è un soprannome nobile e famoso.

 –  Il libro “Al Hediat al Sanniyah wal Tohfat al Wahhabiyat al Najdiyyah”, opera di Suleiman bin Sahman al Najdi (tra i grandi religiosi wahhabiti contemporanei morto nel 1349 dell’egira lunare) e’ stato pubblicato su ordine di Abdul Aziz Al Saud (Ex re e padre di re Salman).

  Il libro “Imam al Tawhid al Shaikh Muhammad bin Abdul Wahhab: Ad-Da’wah wa-Dawlah”, opera di Ahmed al Ghattan e Muhammad Taher Al Zain e’ stato pubblicato con la prefazione di Bin Baz, ex gran mufti prescelto dal governo dell’Arabia Saudita.

Numerosi libri sono stati scritti in tutto il mondo sul wahhabismo

  “al Harikat ul Wahhabiyyah”, opera di Khalil Harras (in difesa del wahhabismo);

  “al Wahhabiyyun wal Hijaz”, opera di Muhammad Rashid Ridha (nella quale si parla addirittura di “religion wahhabita”);

  “Mawad Li Tarikh il Wahhabiyyin”, opera di Johann Ludwig Burckhardt tradotto da Abdullah Al Uthaymeen – università Malek Saud;

  “Ad Dawat al Wahhabiyyah”, opera di Muhammad Kamel Dhaher (religioso wahhabita libanese) in difesa del “proselitismo wahhabita”;

  “Tarikh al Wahhabiyyin”, opera di Ayyub Sabri (Turchia);

  ed altre centinaia di opere pubblicate negli ultimi anni nelle diverse parti del mondo.

 Diffusione del Wahhabismo

  Dagli anni ’60 l’Arabia Saudita ha attirato e riunito nel suo territorio studiosi e religiosi wahhabiti di altri paesi come Siria, Palestina, Giordania ed Egitto usandoli come insegnanti nelle scuole e nelle università del proprio paese. Tra questi personaggi si possono citare Adnan al Ar’ur (Siria), Muhammad Nasereddin Al Albani (Albania), Abdullah Azzam (Palestina), Shafi al Ajmi (Kuwait), Muqbil al Wadi’i (Yemen) e… che si sono trasformati in una delle più pericolose fonti di produzione di pensieri terroristici e takfiri.

Wahabbismo; la dottrina del takfir e del terrorismo

 La dottrina wahhabita presenta una lettura più unica che rara dell’Islam che è in contraddizione con le altre cinque principali confessioni islamiche e che non viene accettata da nessuno dei leaders e dei centri islamici di fama internazionale come “Al Azhar” o “Deoband”.

 La religione wahhabita e gli insegnamenti di Muhammad bin Abdul Wahhab, sono a loro volta presi dai pensieri di Ibn Taymiyyah; Salih al Fauzan, uno dei mufti wahhabiti dell’Arabia Saudita ha affermato: “L’invito di Muhammad bin Abdul Wahhab fu la continuazione dell’opera di Ibn Taymiyyah.” I libri di Ibn Taymiyyah che sono gremiti di fatwa (editti religiosi) e insegnamenti che ordinano di tacciare di idolatria e infedeltà il prossimo, vengono insegnati in tutte le scuole teologiche dell’Arabia Saudita e portano addirittura lo stesso logo che viene usato dal Daesh (Isis).

 Il Wahhabismo ha un passato oscuro e vergognoso per via di violenze, stragi, saccheggi, distruzioni, danni a luoghi sacri ed edifici storici e …in terre come l’Hijaz e l’Iraq (citta’ di Mecca, Medina, Jeddah, Taef, Ahsa, Riyadh, Qatif, Bahrain, Karbala, Najaf) che viene riportato nei testi storici.

– Le fatwa (editti religiosi) dei capi religiosi sauditi causano odio, takfir, violenza, stragi contro musulmani e non, crimini contro l’umanità, distruzione del patrimonio storico e religioso dell’umanità. Il Wahhabismo, oggi, e’ divenuto la radice dell’estremismo settario, la fonte d’ispirazione del terrorismo takfirita nel mondo, l’ideologia che favorisce il genocidio e che mette in cattiva luce l’Islam rafforzando l’Islamofobia. La diffusione del wahhabismo, che si realizza attraverso investimenti considerevoli del governo dell’Arabia Saudita, è una minaccia per la sicurezza mondiale, ma una realtà in continuo sviluppo.

 L’Arabia Saudita attraverso il sostegno finanziario, e quello ideologico dei proseliti wahhabiti in Europa, Africa ed Asia, e provocando le altre confessioni islamiche e le religioni non islamiche, e con la diffusione delle divergenze e delle guerre settarie, diffonde il pensiero takfirita e l’odio e la violenza nel mondo.

di Redazione

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