Israele approva la costruzione di 300 nuove abitazioni illegali
di Redazione
Il regime sionista ha approvato la costruzione di 285 nuove insediamenti nella Cisgiordania occupata, nonostante le sollecitazioni internazionali a porre fine al progetto illegale nei territori palestinesi.
Il regime di Tel Aviv ha approvato la costruzione di 234 unità abitative nell’insediamento illegale di Elkana, 31 a Beit Aryeh, e altri 20 a Givat Ze’ev. Il regime ha anche retroattivamente legalizzato 178 unità abitative già costruite nell’insediamento illegale di Beit Aryeh. Israele continua a progettare e costruire in tutto il West Bank, e a legalizzare costruzioni già edificate illegalmente.
All’inizio di questo mese, Tel Aviv ha inoltre approvato i piani per la costruzione di 56 nuove unità abitative nel quartiere di Ramot a Gerusalemme Est. Oltre mezzo milione di sionisti vivono in più di 230 insediamenti illegali costruiti a partire dall’occupazione sionista dei territori palestinesi della Cisgiordania avvenuta nel 1967.
Israele continua a costruire insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata nonostante le richieste internazionali per fermare l’attività illegale. In un rapporto presentato lunedì al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York, il coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente Nickolay Mladenov ha parlato di un nuovo piano di Israele per edificare 1.700 nuovi unità abitative per coloni nelle terre palestinesi.
Mladenov ha accusato il regime di Tel Aviv di intensificare le demolizioni di edifici palestinesi, e di voler identificare un nuovo insediamento vicino alla città palestinese di Betlemme. L’inviato delle Nazioni Unite ha inoltre osservato che l’espansione delle colonie israeliane nella Palestina occupata ostacolano tutti gli sforzi volti a stabilire la pace in Medio Oriente.
Tutti gli insediamenti sionisti sono illegali secondo il diritto internazionale, ma Tel Aviv continua a sfidare le richieste per fermare l’espansioni degli insediamento nei territori palestinesi occupati.