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Natale dei cristiani in Iran

Anche in Iran, i cristiani festeggiano ogni anno sia il Natale che il Capodanno. Nel mondo moderno cade il primo gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo, e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Il calendario gregoriano è il calendario ufficiale della maggior parte dei Paesi del mondo. Si tratta di un calendario solare, cioè basato sul ciclo delle stagioni.

È usanza di alcune regioni considerare il Capodanno come il primo giorno dell’anno. Il primo gennaio segna l’inizio di un nuovo periodo, che solitamente inizia una settimana dopo Natale, ma anche una occasione per celebrare la notte di passaggio tra il 31 dicembre e il primo gennaio, che si festeggia con il veglione di Capodanno. Nonostante la differenza esistente per il Natale tra diverse popolazioni cristiane, anche nell’Iran, i cristiani festeggiano il Natale sotto l’albero e con Babbo Natale ed anche il capodanno gregoriano.

Mentre il Natale si festeggia il 25 dicembre nella chiesa cattolica, la maggior parte dei cristiani iraniani lo celebrano il 6 gennaio, equivalente con l’Epifania, una festa cristiana anche detta Epifania del Signore. Nel terzo secolo i cristiani iniziarono a commemorare, con il termine Epifania, le manifestazioni divine di Gesù. In particolare, tra queste manifestazioni si annoverano: l’adorazione da parte dei Re Magi, il battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi con questo termine si intende invece la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Re Magi (sacerdoti astronomi Persiani) al bambino Gesù.

Natale in Iran tra rispetto e condivisione

Nel mondo ortodosso, alcuni utilizzano il termine Epifania per indicare la festa che cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi nelle chiese che seguono il calendario giuliano) e viene più correntemente chiamata Teofania. In questo giorno viene celebrato il battesimo di Gesù nel Giordano, mentre la visita dei Magi, commemorata dai cattolici di rito latino e da altre chiese occidentali in una festa a sé, nelle chiese di rito bizantino viene celebrata il giorno stesso del Natale.

Circa il 97 percento della popolazione iraniana è musulmano e il 3 percento è composto dalle altre religioni. La Costituzione della Repubblica Islamica dell’Iran riconosce tutte le religioni comprese Zoroastrismo, Ebraismo e Cristianesimo e tutte queste hanno i loro rappresentanti nel Parlamento iraniano.

Si stima che in Iran vivono tra i 200mila e 300mila cristiani. La chiesa cristiana è per lo più armena (sin dalle origini, 3000 anni fa appunto, gli Armeni si insediarono a Jolfa, al confine più a nord dell’Iran); altre comunità cristiane presenti sono quelle di cattolici, protestanti, caldei, ortodossi, avventisti e altri ancora. Gli armeni gestiscono anche svariate decine di centri di istruzione cattolica, pubblicano da più di 60 anni un quotidiano in lingua propria.

Le comunità cristiane più nutrite si trovano a Tabriz, Isfahan, Shiraz, Orumiye, Teheran e nelle province dell’Azerbaijan, ma la maggior parte dei cristiani vive a Teheran. A Isfahan, centro-sud, ha una grande comunità armena, poi c’è anche la comunità armena di Tabriz a nord-ovest.

Un grande esempio di convivenza e rispetto reciproco che spesso in Occidente ci sogniamo. Intanto, “impartiamo” lezioni di diritti umani sostenendo false rivolte e inviando mercenari armati.

di Redazione

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