Sahara Occidentale: muore Mohamed Abdelaziz, leader del popolo Saharawi
È morto Mohamed Abdelaziz, presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica (Rasd) e segretario del Fonte Polisario; dopo una lunga malattia si è spento a 68 anni nell’eterno campo profughi di Tindouf, in Algeria, dove ha presieduto fino alla fine il Governo in esilio del suo Popolo.
È dal 1991 che i Saharawi attendono invano il referendum sull’indipendenza dal Marocco, accettato a suo tempo a denti stretti da Rabat e ratificato dall’Onu; da allora quel Popolo consuma i suoi giorni in un’attesa senza fine che gli ha fatto perdere le speranze di una soluzione pacifica.
Una parte crescente dei Saharawi, delusa dagli sviluppi politici, da tempo intende tornare ad imbracciare le armi contro l’abusiva occupazione del Marocco; fin’ora Abdelaziz è stato capace di mantenere l’unità del Popolo ed evitare una nuova guerra.
Questa capacità, tuttavia, ha lasciato un bagaglio di relazioni internazionali che potrebbero schiudere nuove prospettive ad una situazione al momento senza sbocco. Nel suo ultimo atto di politica estera, il 5 marzo scorso, Abdelaziz ha accolto a Tindouf il Segretario dell’Onu e l’inviato speciale Christopher Ross. Con un’iniziativa inaspettata, Ban Ki-moon si è recato a Bir Lahlou, nei territori liberati del Sahara occidentale, dove nel 1976 è stata proclamata la Rasd.
Malgrado l’evidente irritazione del Marocco, il Segretario dell’Onu ha sostenuto la necessità di una soluzione politica del conflitto del Sahara occidentale, che ponga fine a quella che ha definito una “occupazione”.
Non è affatto scontato che Rabat accetti di riaprire dei negoziati seri, ma nell’attuale clima internazionale (soprattutto nel Sahel) non è interesse delle potenze che hanno influenza nell’area che si riapra una ferita antica. Inoltre, la disponibilità ad una soluzione negoziale mostrata dai Saharawi, a fronte dell’ostinata chiusura del Marocco, porrebbe quest’ultimo in una situazione scomoda addossandogli la responsabilità di un’eventuale ripresa del conflitto.
Comunque sia, se ad una soluzione pacifica si arriverà, e sottolineiamo se, la gran parte del merito dovrà essere ascritta ad Abdelaziz ed alla rete di rapporti che ha saputo costruire nel tempo.