Governo e Media israeliani: aumentano i toni di guerra su Gaza
Sono mesi che il governo israeliano, supportato dai suoi Media, adotta toni allarmistici che preannunciano una nuova guerra israeliana contro la Striscia di Gaza. Questo è il parere di alcuni esperti e analisti.
Da Gaza le fazioni della resistenza confermano di aver ricevuto dalle capitali arabe lo stesso ammonimento. Il contesto regionale è favorevole alla propaganda e alla strategia di Israele, impegnato a creare un’atmosfera di aggressione adducendo pretesti esterni alla Questione palestinese come è la sua occupazione della terra. Le ultimissime manovre e dichiarazioni hanno riguardato i tunnel di Gaza e le attività della resistenza palestinese.
Per Isma’il Radwan, leader di Hamas, “Netanyahu ha bisogno di far passare in secondo piano i problemi interni al proprio governo, di lanciare accese contro i palestinesi attaccando Gaza e di ‘resettare’ le rivolte di Gerusalemme”.
Da quando l’Egitto non ha più un ruolo politico-diplomatico nella mediazione, il Qatar, subentrato a Il Cairo, ha svolto esclusivamente un’azione palliativa tra le fazioni palestinesi che faticano a siglare un’unità politica volta a guidare le rivolte di Gerusalemme.
Se non ci sarà una direzione a quella che è stata denominata Intifada Al-Quds, allora Israele sarà agevolato nel reprimerla col sangue e a farne un fraintendimento della resistenza, per snaturarla.
Come avevano dichiarato nelle ultime settimane i leader di Al-Qassam, “I palestinesi, resistenza e popolazione, non vogliono una guerra e tuttavia non possiamo restare inermi e si lavora in via preventiva a una difesa dall’aggressione di Israele”.