Le immagini satellitari confermano il massiccio dispiegamento militare russo in Siria
Il sostegno militare che Mosca sta fornendo a Damasco per combattere i terroristi dell’Isis non è più un mistero.
Nuove immagini satellitari hanno mostrato caccia Su-24 e Su-30, elicotteri Mi-24 e carri armati T-90 equipaggiati con un cannone da 125 millimetri e una mitragliatrice antiaerea, all’interno dell’aeroporto internazionale della città costiera siriana di Latakia.
Oltre al materiale e ai mezzi militari, le immagini satellitari mostrano la costruzione di nuovi edifici per ospitare almeno 500 militari.
Secondo il centro analisi AllSource, i russi hanno schierato almeno sei carri armati T-90, 15 pezzi di artiglieria e 35 corazzati da trasporto truppe. Nelle ultime due settimane sono giunti in Siria almeno 15 aerei cargo russi carichi di materiale ed equipaggiamento militare.
Igor Korotchenko, direttore del Magazine della Difesa nazionale russo, ha confermato che la Russia sta costruendo in Siria due basi militari per fornire alle sue forze sul campo tutte le armi necessarie per combattere il gruppo terroristico dell’Isis. Korotchenko ha confermato che in Siria sono stati già utilizzati con grande successo dall’esercito siriano i carri armati T-72 nei combattimenti contro i miliziani dell’Isis.
Funzionari del governo siriano hanno confermato la scorsa settimana che l’esercito sta utilizzando anche moderni droni russi, senza specificare il modello e la tipologia degli interventi.
Nelle ultime settimane la Siria ha ricevuto dalla Russia 28 caccia, tra cui 12 aerei d’attacco SU-24, 12 aerei d’attacco al suolo SU-25 e quattro caccia Flanker, diversi droni, oltre a carri armati, moderni mezzi blindati e sistemi missilistici ad alta precisione.
Il deciso intervento di Mosca in terra siriana ha già dato una drastica svolta alle operazioni militari sul campo. Infatti, l’utilizzo dei nuovi mezzi militari russi ha portato l’esercito siriano a conquistare vaste aeree del Paese, facendo incassare pesanti sconfitte ai criminali dell’Isis. Chi si mostra particolarmente ostile alla nuova iniziativa russa in Siria sono senz’altro Israele e Arabia Saudita, che da anni investono fiumi di denaro per sostenere questa brutale mattanza in Medio Oriente.
Stanno saltando, e ci auguriamo in maniera definitiva, i piani “strategici” di quei Paesi come Turchia, Qatar, Israele, Arabia Saudita, Giordania e vari alleati occidentali, che hanno speso ingenti risorse nella speranza di poter ridurre un Medio Oriente in ginocchio e asservito, sui cui mettere le loro mani sporche di sangue.
Anche Seyyed Hassan Nasrallah, il leader del movimento sciita libanese Hezbollah che combatte al fianco delle forze militari di Assad, ha dichiarato giorni fa che il sostegno militare della Russia avrebbe “positivamente influenzato l’evoluzione della battaglia in corso in Siria”.