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Terra dei fuochi, tra denunce, complicità e sanzione Ue

Il territorio della cosiddetta Terra dei fuochi a nord di Napoli e a sud di Caserta è ormai fuori controllo delle forze dell’ordine e di ogni istituzione preposta. Centinaia di incendi illegali di rifiuti speciali al mese continuano ad essere oggetto di decine di segnalazioni e testimonianze dei residenti.

“La pratica criminale di smaltire o riciclare i rifiuti speciali bruciandoli, oramai va avanti da molti, troppi anni. Lo abbiamo documentato tutti i giorni con foto e video, denunciando questo scempio a ogni istituzione politica e giudiziaria. Sono trascorsi diversi anni. Tuttavia, senza che nulla sia realmente cambiato! Inizia così, un’altra stagione di roghi, fumi tossici e di chissà quanti altri veleni. Si continua come se nulla fosse. Sempre negli stessi luoghi. Spesso sentiamo parlare di cancro, ma a cosa serve curare i tumori o donare soldi alla ricerca, se nessuno si occupa concretamente della nostra prevenzione primaria?”.

E’ la domanda che si pone l’Associazione “La Terra dei Fuochi”, presieduta da Angelo Ferrillo, che recentemente ha presentato un’ulteriore denuncia, mentre la Prefettura diffondeva dati confortanti parlando di una diminuizione degli incendi di rifiuti speciali, dati che non corrispondono assolutamente alla realtà.

“Richieste di intervento alle forze di polizia non evase. Vigili del Fuoco in carenza di organico non sempre tempestivi nel rispondere alle centinaia di chiamate soprattutto notturne. Denunce fatte da anni e depositate nelle Procure che non intervengono a dovere su ogni livello di responsabilità. Assenza di intelligence nelle operazioni di contrasto finora messe in campo. Insomma, istituzioni come dilettanti allo sbaraglio. Dai magistrati ai prefetti fino agli amministratori locali (Regione e Comuni) e governativi. Questo il quadro drammatico della situazione a ben 12 mesi dal decreto, a quasi due anni dalla nomina di un commissario ad acta incaricato dal Ministero dell’Interno e a sei mesi dall’invio di cento uomini dell’Esercito Italiano”, sostiene Ferrillo.

Intanto dalla Ue arriva la sanzione di 228 milioni per la Terra dei Fuochi alla Campania, “Gli effetti della procedura di infrazione comunitaria per il mancato rispetto degli impegni assunti dalla Regione Campania sulla gestione dei rifiuti, é stato calcolato, rischia di determinare una condanna al pagamento di una sanzione di circa 228 milioni a carico dello Stato, cioé di tutti gli italiani”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, durante un’audizione in commissione parlamentare ecomafie, aggiungendo che il nostro Paese viene classificato al ventesimo posto su 28 Stati membri per quanto riguarda la gestione dei rifiuti.

Visto che dopo le promesse di risanamento del territorio, nulla è cambiato, i membri dell’Associazione, decisi a tornare in piazza ancora più numerosi e determinati di sempre, annunciano una giornata di mobilitazione in Campania, indetta per il 25 ottobre, a Napoli, a cui si prevede che aderiranno tutti i comitati di cittadini, pronti ancora una volta a denunciare che: “La vera emergenza rifiuti è ancora in corso in Campania. Il più grande “avvelenamento” di massa in un Paese occidentale. La più grande “catastrofe ambientale” a “partecipazione pubblica”. 

di Cristina Amoroso

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