Israele soffia sul fuoco di una nuova Intifada
Non si ferma la campagna di arresti dell’esercito israeliano in Cisgiordania, a seguito della scomparsa di tre coloni israeliani.
La scorsa notte altri 60 palestinesi sono stati arrestati, tra cui il portavoce del Consiglio legislativo palestinese Aziz Dweik, membro del movimento di Hamas. Nelle ultime 48 ore sono circa 200 i palestinesi arrestati arbitrariamente in Cisgiordania.
Questa mattina i soldati di Tel Aviv hanno ucciso un diciannovenne palestinese, Ahmed Arafat, nel campo profughi di Jalazone, vicino Ramallah. Il giovane è stato colpito al petto durante gli scontri con militari israeliani.
Sono tanti gli aspetti che stanno portando Israele a cercare uno scontro frontale, e forse definitivo, con i palestinesi di Gaza e Cisgiordania. Dall’ennesimo fallimento dei colloqui di “Pace”, all’accordo di riconciliazione tra Fatah e Hamas, per non parlare dei fallimenti regionali che vedono Israele sempre più isolata.
In tanti hanno sottovalutato la polveriera Cisgiordania, un nuovo fronte di guerra che potrebbe avere un peso strategico nell’intera regione. Una nuova Intifada sembra oramai bussare alle porte della martoriata Cisgiordania.