Snowden pronto a rivelare altri segreti su Israele
Edward Snowden, l’ex agente della National Security Agency (Nsa), l’agenzia di spionaggio statunitense, ha ancora segreti da svelare su Israele e il Medio Oriente. Lo afferma Glenn Greenwald, il giornalista che per primo ha portato all’attenzione del mondo le rivelazioni di Snowden.
All’ex giornalista di The Guardian, lunedì scorso in una intervista di un’emittente televisiva israeliana è stato chiesto se Snowden avesse ancora dei segreti da svelare su Israele.
“Si – ha risposto tramite collegamento video dal Brasile dove ora vive – Non voglio vedere io in anteprima tutte le storie non ancora pubblicate, ma certamente ci sono ancora molte rivelazioni che devono essere fatte”. Ha poi aggiunto: “Abbiamo avuto tra le mani questi documenti solo per sette mesi, tempo assolutamente non molto lungo, considerato il volume e la complessità dei documenti. Sicuramente restano ancora storie da rivelare che coinvolgono il Medio Oriente ed Israele. Le segnalazioni continueranno all’incirca con lo stesso ritmo delle precedenti”.
L’anno scorso erano sotto accusa da parte di Snowden, l’Agenzia statunitense per la Sicurezza Nazionale (Nsa) e la sua controparte britannica Government Communications Headquarters (Gchq), che avevano preso di mira un indirizzo di posta elettronica indicato come appartenente al primo ministro israeliano, che all’epoca era Ehud Olmert e indirizzi di posta elettronica di funzionari della difesa israeliani.
Un’indagine condotta da vari giornali europei, tra cui il tedesco Suddeutsche Zeitung e l’italiano l‘Espresso, l’anno scorso ha rivelato che gli Stati Uniti e le agenzie di spionaggio britanniche si basano su un centro di trasmissione di dati a Cipro per intercettare tabulati telefonici e di Internet da parte degli utenti in Medio Oriente.
La struttura gestita a Cipro dai servizi segreti è strategica per controllare le comunicazioni tra Europa e Paesi Arabi attraverso i cavi sottomarini. Il grande orecchio della rete di sorveglianza di massa rivelata da Edward Snowden è ad Ayios Nikolaos, situata in una base militare britannica a poca distanza dalla linea verde che divide la zona occupata dai turchi dal resto dell’isola, a una manciata di chilometri dall’antica Famagosta, capitale veneziana di Cipro.
Quella di Ayios Nikolaos è una delle due strutture rimaste in mano agli inglesi quando la Gran Bretagna nel 1960 concesse l’indipendenza all’isola. Negli ultimi decenni è stata trasformata in una struttura decisiva per le attività del Gchq, Government Comunication Headquarters, l’agenzia britannica che conduce i programmi di intercettazione elettronica.
Il ruolo della base cipriota assume particolare importanza alla luce del primato inglese nella sorveglianza dei cavi sottomarini in fibra ottica, dove oggi corrono tutte le comunicazioni, che si tratti di colloqui telefonici, email o traffico di dati Internet.
I dossier di Snowden hanno permesso al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung di rivelare che gli 007 di Sua Maestà controllano ben 14 cavi sottomarini a fibra ottica: le arterie fondamentali che uniscono America ed Europa con Asia e Africa.
Nella lista delle autostrade sottomarine spiate dai britannici figurano tre cavi che, come ha rivelato l’Espresso in collaborazione con Suddeutsche Zeitung, hanno snodi in Italia e raccolgono le comunicazioni in entrata e uscita dal nostro Paese.