Il conflitto tra mente e corpo
Il conflitto tra mente e corpo – Avvolge, perseguita, affascina, intriga, fa provare vergogna o fa sentire pienamente liberi di scegliere, ma cos’è che realmente spinge l’uomo ad assecondare una tentazione?
In fondo le tentazioni non sono altro che deroghe di regole cui si rimane legati nell’atto stesso di trasgredirle, eppure da sempre l’uomo ne è particolarmente attratto e talvolta avverte la necessità di abbandonarsi a queste; violare una regola conduce a una condizione di libertà psicologica che, seppur effimera, appaga.
Il solo richiamo di una qualsiasi tentazione conduce l’uomo a pregustare una determinata cosa e, una volta sentito il sapore egli è spinto a conquistarla del tutto; come quando si annusa l’odore di una torta e la si vuole mangiare.
Se la curiosità in questi casi è una componente importante, è la volontà di ognuno la vera forza motrice, l’uomo pecca volontariamente, d’altronde si pensi a una vita non colorata dalle tentazioni, sarebbe alquanto triste, noiosa, acromatica, Oscar Wilde a proposito scrive: “Noi siamo puniti per quello che rifiutiamo a noi stessi, ogni impulso che ci sforziamo di strangolare fermenta nella mente e ci intossica.
Il corpo pecca una volta sola e così esaurisce il proprio peccato, giacché l’azione costituisce una forma di purificazione, e allora non rimane che il ricordo di un piacere o il lusso di un rimpianto. Cedere a una tentazione è l’unico modo di liberarsene. Se si resiste, l’anima si ammala di bramosia delle cose che ha vietato a se stessa”.
Il celebre scrittore irlandese tuttavia non è l’unico ad aver scritto a proposito delle tentazioni, tema che ricorre spesso nella storia dell’umanità, da Adamo ed Eva fino ai giorni nostri sono stati tanti i poeti, filosofi o cantanti a occuparsi di quest’argomento, tuttavia ancora oggi non si sa con certezza cos’è che spinge l’uomo a trasgredire, forse è proprio il fascino dell’ignoto… la nebbia rende belle tutte le cose.
di Elisa Rapisarda