Massacrare i civili è l’ultimo obiettivo dei “ribelli” siriani
Non si ferma la folle guerra che sta insaguinando la Siria; la ferocia dei milizani “ribelli” aumenta di giorno in giorno, avendo ormai come obiettivo principale la popolazione civile fedele al presidente Assad. Le continue vittorie dell’esercito siriano oramai alle porte della città di Aleppo, ultima roccaforte dei terroristi, indirizza il conflitto verso una schiacciante vittoria dell’esercito e del governo siriano contro le bande di criminali “ribelli”, supportati e armati da diversi Paesi stranieri.
L’ultimo atroce attentato contro civili siriani è avvenuto ieri vicino una scuola a Qatana, nella periferia di Damasco, provocando la morte di sei persone e il ferimento di altre quattro. Il vile attentato arriva un giorno dopo l’autobomba esplosa nel sobborgo di Jaramana nei pressi di Damasco, in cui sono rimasti uccisi 18 civili, tra cui molti bambini. L’attacco è stato compiut0 dai miliziani salafiti del Fronte al Nusra, come rappresaglia agli abitanti della zona che simpatizzano per il presidente Bashar al-Assad.
Oltre ai crimini compiuti dalla cosiddetta opposizione armata siriana, si segnala la travolgente avanzata dell’esercito siriano che nella giornata di ieri ha compiuto un’imboscata contro i “ribelli”, uccidendo 62 miliziani nel sobborgo orientale di Ghouta, vicino Damasco. L’esercito ha attaccato a sorpresa questo gruppo appartenente al Fronte al-Nusra che cercava di infiltrarsi a Ghouta per attaccare una postazione militare.
Secondo un rapporto stilato dalle Nazioni Unite, dall’inizio del conflitto in Siria nel 2011 più di cento mila persone sono state uccise e 7,8 milioni hanno lasciato il Paese a causa della violenza.