Sicilia, una speranza per i malati di sclerosi multipla
Anche dalla Sicilia, ancora e per fortuna, possono arrivare di quelle notizie che portano a non vedere tutto nero il mondo attuale, ma a credere anzi che esistano spazi e sprazzi di umanità e professionalità tanto alti da riacquistare un’immensa fiducia in ciò che ci circonda.
L’eccellenza in Sicilia
In un mondo dominato dalla logica dei soldi, del profitto, nel quale nulla sembra potersi muovere senza il frustrante rumore del denaro, a Catania, presso il policlinico universitario, c’è una realtà poco conosciuta, ma che sta alleviando sofferenze ad un oceano sempre più numeroso di persone, che presso un ospedale pubblico e senza pagare fior di euro, riacquistano non solo la speranza, ma spesso anche la vita stessa.
Parliamo del reparto curato dal professore Pierfrancesco Veroux, francese di origine ma siciliano doc, nel quale diverse persone affette dalla sclerosi multipla tornano a praticare una normale esistenza, grazie ad un intervento che consiste nel levare le ostruzioni alle vene ed in questo modo, far ritornare normale la circolazione, il che produce per i pazienti notevoli miglioramenti nel camminare, nel correre e nell’affrontare quindi la quotidianità.
Tecnicamente si chiama Ccsvi, che sta per “Insufficienza venosa cronica cerebrospinale” ed è una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale dal sistema nervoso centrale.
Nel 2008, un professore dell’Università di Ferrara, Paolo Zamboni, scopre una certa correlazione tra il Ccsvi e la sclerosi multipla, in particolare, notando come i pazienti affetti dalla prima citata patologia abbiano difficoltà derivanti dalla circolazione, operando una rimozione delle otturazioni delle arterie, i sintomi classici della malattia stessa, come il continuo formicolio alle mani, la stanchezza ed in alcuni casi anche la sedia a rotelle per chi non riesce a camminare, svaniscono di colpo.
In Sicilia tra le poche strutture pubbliche
In Italia, come detto, al di là di qualche clinica privata, a livello pubblico un intervento del genere lo effettua il Policlinico di Catania, grazie al professor Veroux e le testimonianze in merito sono parecchie.
“Dopo anni di interferone e medicinali vari che mi hanno fatto stare malissimo e che costavano parecchio – afferma Fabio dal Lazio, sceso in Sicilia apposta per l’intervento – grazie a delle ricerche internet scopro che esiste la possibilità di un intervento che levi le otturazioni alle vene- Tutti dicono che non risolve nulla, che non guarisce, ma non è così”.
“Sia io che mio padre e mio fratello – prosegue ancora Fabio – purtroppo tutti e tre affetti da Sm, siamo tornati in vita. Pensi che riesco anche a correre; un mio amico ha fatto lo stesso tipo di intervento l’anno scorso e dopo una settimana è tornato addirittura a giocare a calcetto”.
“Gli amici del professore Veroux”
I pazienti del professore Veroux, per ovviare ad una poca informazione che spesso non arriva ad avvisare di questa opportunità altri malati di Sm, hanno inglobato le loro testimonianze in un apposito gruppo di Facebook che si chiama “Gli amici del professore Veroux”; non solo le proprie storie ed esperienze, ma anche modi e tempi di intervento e prenotazione, in modo che chi è costretto, specie in periodi di crisi economica, a praticare ancora costose terapie.
Dalla Calabria, arriva la testimonianza di Laura: “Altro che interferoni costosi, con 159 euro di retta ho fatto l’intervento e mi sono rimessa in piedi. Non finirò mai di ringraziare Veroux e tutto il meraviglioso staff di Catania, dal primo all’ultimo sono stati tutti professionali e mi hanno fatto sentire a mio agio. Mi dispiace che spesso noi pazienti del professore veniamo presi per ruffiani o altro, questo mi dispiace molto”.
E non è l’unica Laura a subire questo “trattamento”; infatti, la Ccsvi non è ben vista dalla cosiddetta “scienza ufficiale”, specie dal ramo dei neurologi. I più maligni, sospettino che dietro questo pessimismo, si celino motivi economici, per via dei numerosi trattamenti tradizionali che si potrebbero interrompere, ma c’è chi invece addebita alla Ccsvi l’accusa di non far guarire definitivamente dalla sclerosi multipla.
Accuse della “scienza ufficiale”
“È pazzesca questa accusa – afferma un altro utente del gruppo di Facebook – perché Zamboni e gli altri che praticano la Ccsvi non hanno mai sostenuto di far guarire i pazienti, ma solo di alleviare loro le sofferenze e migliorare la vita a molti, riducendo le otturazioni delle vene causate dalla Sm e permettendo a noi tutti di camminare con le nostre gambe senza uso di cortisoni. Quando facevo il trattamento classico io, chiesi che tipo di medicinale usavano per i massaggi e mi hanno risposto dicendomi che serviva per la circolazione: fu a quel punto che mi sono chiesto come mai allora non fare direttamente un intervento per eliminare del tutto le otturazioni?”.
Colpisce, osservando il gruppo sul social network più diffuso, l’unanimità di giudizio sia sul professore Veroux, che sul policlinico di Catania. Da quanto si legge, vengono anche dal Trentino in Sicilia apposta per questo intervento che, lo ricordiamo, con pochi euro permette il ripristino di una vita normale a chi è afflitto da una malattia degenerativa come la Sm. Un vero e proprio miracolo e, se da un lato è da sottolineare la positività del fatto che tutto ciò avviene in Sicilia, promuovendo la nostra isola come un gran bell’esempio da questo punto di vista, dall’altro l’auspicio è che tanto il professore Veroux, quanto tutti coloro che esercitano questo trattamento, possano proseguire e perfezionare le ricerche, con la speranza che anche i più scettici all’interno del mondo scientifico, possano contribuire ad alleviare importanti situazioni di sofferenza.
di Mauro Indelicato