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Libano, come soffocare la Resistenza

Libano – Il regime di Washington sta intensificando gli sforzi per soffocare Hezbollah attraverso il settore bancario e commerciale. Tutte le attività finanziarie, dalle rimesse al commercio di base, sono ora sottoposte a un esame minuzioso per garantire che il gruppo sia isolato in ogni suo punto.

La recente nomina del governatore della Banca Centrale del Libano, Karim Saeed, ha ulteriormente consolidato l’influenza degli Stati Uniti sul sistema finanziario libanese. Saeed assunto una posizione sempre più ostile nei confronti di Hezbollah, contribuendo a far rispettare i dettami di Washington all’interno degli istituti bancari libanesi.

Le misure includono chiusure arbitrarie di conti, congelamenti di trasferimenti e controlli più rigorosi sulle transazioni di routine sospettate di avere legami anche solo periferici con Hezbollah. Pur essendo concepite per soffocare il gruppo, queste politiche hanno intrappolato innumerevoli cittadini libanesi comuni – in particolare la popolazione sciita e coloro che provengono da contesti di opposizione – intrappolandoli in un sistema bancario che ora funziona come un meccanismo di sorveglianza e punizione imposto dagli Stati Uniti.

Libano e l’ingerenza straniera

Anche gli uffici di cambio valuta sono sotto attacco. Multe salate sono state comminate per aver avuto a che fare con individui segnalati da Washington – spesso senza fondamento – come affiliati a Hezbollah. Apparentemente parte di una campagna per prosciugare l’economia libanese basata sul denaro contante, l’obiettivo più profondo è politico: far pagare alla base di sostegno di Hezbollah il prezzo della Resistenza e seminare dissenso tra le comunità sciite.

Persino le criptovalute non sono passate inosservate. Sebbene più difficili da tracciare all’interno dei sistemi blockchain, le autorità statunitensi stanno prendendo di mira il punto di ingresso fiat-crypto, concentrandosi su come i singoli individui acquisiscono valuta digitale prima che sfugga al controllo formale.

Il calcolo di fondo è netto: tagliare le risorse di Hezbollah, indebolirne le istituzioni, e la sua base si asterrà o si orienterà verso fazioni rivali. Un simile risultato potrebbe alterare l’equilibrio di potere nel parlamento libanese, erodendo sia la quota di Hezbollah che quella del suo principale alleato, il Movimento Amal.

Non è una strategia di persuasione, ma di logoramento, condotta non sul campo di battaglia, ma attraverso burocrazie, banche e reti di sorveglianza. Gli Stati Uniti sperano che una Resistenza affamata diventi una Resistenza sottomessa e, alla fine, nessuna Resistenza.

di Redazione

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