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Siria, “dialogo nazionale” escluderà curdi ed ex personalità del governo

La prossima conferenza sul dialogo nazionale in Siria includerà tutti i segmenti della società siriana, ad eccezione dei rappresentanti dell’amministrazione autonoma curda nel nord-est e delle personalità legate all’ex governo del presidente Bashar al-Assad. “Questo sarà il primo vero raduno di siriani in 75 anni”, ha affermato Huda al-Atassi, membro del comitato organizzativo della conferenza, durante una conferenza stampa a Damasco. La conferenza affronterà “questioni sociali, politiche, economiche e di governance, gettando le basi per un futuro basato sul consenso nazionale, sulla giustizia, sulla riforma e sull’inclusione”, ha affermato.

Tuttavia, le proposte discusse alla conferenza non saranno vincolanti. Saranno fornite solo come raccomandazioni alla presidenza siriana.

I mercenari di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), guidati dall’ex leader di Al-Qaeda Ahmad al-Sharaa (Abu Mohammad al-Julani), hanno rovesciato il governo di Assad a dicembre. Sharaa, che si è dichiarato presidente all’inizio di questo mese, afferma che ci vorranno anni per adottare una nuova costituzione e tenere elezioni.

La maggior parte delle fazioni armate sunnite che combattono sotto l’egida di Hts hanno accettato di disarmarsi e di fondersi nelle forze di sicurezza del presidente Sharaa, ma le Forze democratiche siriane (Sdf) guidate dai curdi nel nord-est della Siria e le milizie druse a Sweida nel sud del paese hanno rifiutato.

Le Sdf guidate hanno collaborato con le forze statunitensi per occupare la Siria nord-orientale a partire dal 2015. Occupano non solo le aree a maggioranza curda, ma anche quelle a maggioranza araba nel governatorato di Deir Ezzor, dove si trovano la maggior parte delle risorse petrolifere siriane.

Siria, la pulizia etnica di Hts contro comunità alawita

La comunità alawita della Siria è stata sostanzialmente disarmata attraverso lo scioglimento delle vecchie forze militari e di sicurezza da parte di Sharaa. Queste comunità alawite sono state lasciate indifese, consentendo alle fazioni Hts di commettere una serie di massacri contro di loro nelle aree rurali di Hama e Homs.

Dalla caduta del governo di Assad, le forze Sdf hanno combattuto contro l’Esercito nazionale siriano sostenuto dalla Turchia nella Siria settentrionale per mantenere il territorio sotto il controllo curdo. La leadership curda delle Sdf è preoccupata di perdere l’autonomia e la ricchezza petrolifera che ha ottenuto con l’assistenza delle forze statunitensi.

di Redazione

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