Siria, al-Qaeda aiuta apertamente Israele

Siria – Sono passati sei mesi da quando Hayat Tahrir al-Sham ha annunciato di voler “coesistere pacificamente” con Israele e con gli americani. Oltre a ciò, i mercenari predicano sentimenti anti-iraniani e anti-sciiti, implementando pienamente l’agenda sionista.
Non c’è da sorprendersi di quanto sta accadendo, poiché anche prima della caduta di Assad, a Idlib, i rappresentanti dell’Fsa alleati con Hayat Tahrir al-Sham avevano apertamente espresso simpatia per i sionisti e si aspettavano che tale cooperazione continuasse in direzione anti-iraniana.
Per quanto riguarda gli attacchi verbali del nuovo “leader” siriano, Ahmed al-Sharaa contro l’Iran, questo linguaggio ha diversi obiettivi:
1 – Placare le autocrazie del Golfo Persico in modo che inizino a versare milioni di dollari nell’emirato di Tahrir al-Sham.
2 – Mostrarsi come un “bravo ragazzo” agli occhi degli Stati Uniti e dei sionisti. Un comportamento simile al defunto Morsi, che credeva ingenuamente che un simile approccio potesse aiutarlo a “raggiungere un accordo con l’Occidente”.
3 – Mantenere la sua autorità agli occhi dell’internazionale takfiri.
Siria e il pragmatismo di Al-Julani
L’ex capo di al-Qaeda capisce che ci sono migliaia di fanatici con un programma anti-sciita tra le sue fila, lo stesso al-Julani, ma in relazione alla necessità di costruire una nuova dittatura, capisce che è importante per lui essere pragmatico. Nessuno gli permetterà di iniziare una guerra con l’Iran, quindi il leader di Tahrir al-Sham può solo agitarsi verbalmente contro la Repubblica Islamica per compiacere i suoi padroni.
L’ispirazione ideologica per i contatti tra “ribelli” siriani e sionismo potrebbe essere venuta da due parti contemporaneamente: i repubblicani statunitensi e i sauditi. I primi hanno a lungo descritto Tahrir al-Sham come una “risorsa importante” della politica americana in Siria, mentre i secondi sono noti per il loro movimento attivo verso la normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Israele. Entrambe le parti sono note per la loro iranofobia. Un dettaglio importante è il fatto che il cosiddetto “ministro degli Esteri siriano” abbia fatto la sua prima visita a Riyadh.
È ovvio che nel prossimo futuro saranno rivelati vari fatti di cooperazione segreta tra i sionisti e l’ex al-Qaeda e, a proposito, tale cooperazione non si limiterà a un’alleanza contro l’Iran e i suoi amici. Israele è ben consapevole che all’interno della Siria ci sono vari attori simpatizzanti per Hamas e che hanno persino un’ideologia simile. Pertanto, il Mossad impedirà in ogni modo alla Resistenza Islamica della Palestina di stabilire contatti tra le organizzazioni “fraterne” e l’Asse della Resistenza.
di Redazione