Striscia di Gaza, dettagli sul cessate il fuoco
L’accordo di cessate il fuoco, che mira a porre fine al genocidio commesso nella Striscia di Gaza, entrerà in vigore domani alle ore 08:30 (ora locale). L’accordo prevede tre fasi principali, ciascuna della durata di 42 giorni.
Prima fase
La prima fase prevede le seguenti procedure:
- Interruzione temporanea delle operazioni militari reciproche tra le due parti.
- Ritiro delle forze di occupazione nelle regioni orientali, lontano dalle aree popolate.
- Sospendere temporaneamente l’attività aerea militare israeliana nella Striscia di Gaza per 10 ore al giorno e fino a 12 ore nei giorni di scambio di prigionieri.
- Riduzione graduale delle forze nemiche nell’area del corridoio dell’asse Filadelfia.
- Scambio di prigionieri, in cui Israele rilascerà circa 2mila prigionieri, di cui 250 condannati all’ergastolo e circa mille detenuti dal 7 ottobre 2023. In cambio, Hamas rilascerà 33 prigionieri, tra cui donne e uomini sopra i cinquant’anni.
- Il ritorno degli sfollati nelle loro aree di residenza e il ritiro delle forze ostili dalla Valle di Gaza.
- Il valico di Rafah sarà riaperto per l’ingresso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno.
La prima fase vedrà anche negoziati indiretti, a partire dal sedicesimo giorno, per concordare l’attuazione della seconda fase. Durante questo periodo, le agenzie delle Nazioni Unite continueranno a fornire aiuti umanitari, a riabilitare le infrastrutture e a creare centri di accoglienza per gli sfollati.
Seconda fase
La seconda fase prevede:
- Dichiarare una calma sostenibile e fermare definitivamente le operazioni militari e le attività ostili.
- Proseguire lo scambio di prigionieri tra le parti.
- Ritiro completo delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza.
Terza fase
la terza fase prevede:
- Scambiare i corpi e i resti dei morti dopo averli identificati.
- Inizio della ricostruzione della Striscia di Gaza, con un orizzonte temporale che va dai tre ai cinque anni.
- Risarcire tutte le persone colpite sotto la supervisione dei Paesi e delle organizzazioni che sponsorizzano l’accordo.
- Apertura di tutti i valichi per garantire la libera circolazione delle persone e delle merci.
Annuncio dell’accordo e gioia degli abitanti della Striscia Gaza
Mercoledì sera, il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, ha annunciato che l’accordo era stato raggiunto dopo 15 mesi di aggressione israeliana. Ha sottolineato che gli instancabili sforzi diplomatici hanno portato a questo risultato.
Un clima di gioia si è diffuso nella Striscia di Gaza subito dopo l’annuncio del cessate il fuoco. I palestinesi sono scesi in piazza per festeggiare, ricordando i loro martiri e la fermezza dei loro leader, in particolare il martire Yahya Al-Sinwar, Ismail Haniyeh e Saleh Al-Arouri.
Situazioni diverse a Tel Aviv
D’altro canto, Tel Aviv ha visto proseguire i negoziati a Doha tra le divisioni all’interno del governo israeliano. Ministri come Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, hanno espresso la loro opposizione alle concessioni fatte ad Hamas, promettendo di continuare le operazioni militari dopo l’accordo.
Numeri terrificanti nella Striscia di Gaza
L’aggressione sionista contro Gaza ha provocato più di 46mila morti e più di 110mila feriti, oltre a migliaia di dispersi, la maggior parte dei quali erano donne e bambini.
di Redazione