Siria, 35mila famiglie in fuga dai terroristi si rifugiano in Libano
Mentre le città siriane cadevano una dopo l’altra come tessere del domino nelle mani dei gruppi terroristici, la regione settentrionale del Libano, vicino al confine con la Siria, ha assistito a un esodo di rifugiati senza precedenti.
Temendo i militanti che hanno conquistato la Siria, migliaia di famiglie siriane si sono riversate nei villaggi della Bekaa settentrionale. Temono che si ripeta l’orribile esperienza degli anni precedenti per mano dei terroristi. La Lebanese Crisis Cell stima che circa 35mila famiglie si siano trasferite nel governatorato di Baalbek-Hermel.
Questo esodo è stato limitato a cinque attraversamenti a Hawsh al-Sayyid Ali, quattro ad al-Qusayr e un altro a Matraba. I due attraversamenti di Josieh-al-Qaa e Matraba al-Sharai sono stati chiusi dai governatorati di Homs e Hama verso i villaggi di al-Labweh, al-Bazaliyah e al-Nabi Othman nella Bekaa settentrionale.
La sola regione di Hermel ha accolto quasi l’80% degli sfollati. I comuni hanno aperto loro Husseiniya, moschee, chiese, centri culturali e di intrattenimento. Nonostante ciò, un gran numero di sfollati è rimasto sulle strade.
In fuga dalla Siria
Lo sfollamento non è limitato solo alle famiglie siriane. Anche le famiglie libanesi che vivono nei villaggi libanesi all’interno del territorio siriano sono fuggite. Si sono rifugiate o nelle case di loro proprietà in alcuni villaggi libanesi nella Bekaa settentrionale o nelle case dei loro parenti.
Vale la pena notare che la maggior parte delle persone che si sono trasferite nei villaggi della Bekaa settentrionale sono per lo più sciiti o affiliati all’ex governo siriano. Alcuni cristiani sfollati si sono rifugiati nella città di Al-Qaa, dove sono stati ospitati nella sala della chiesa.
D’altro canto, le persone che si opponevano al governo di Assad e vivevano in Libano come rifugiati sono tornate in Siria. Si stima che il loro numero sia di oltre 90mila, compresi gli uomini armati che hanno aperto il fuoco per festeggiare e causare terrore tra la gente.
I servi di Usa e Israele in Libano
I libanesi ostili al governo deposto di Assad hanno tenuto grandi festeggiamenti, in testa il leader del Lebanese Forces Party, Samir Geagea. Ha detto che questo è “un giorno di vergogna e disonore per quei libanesi che per decenni hanno continuato a lusingare il regime di Assad in cambio di un po’ di codardia e posizioni politiche”.
Geagea si è affrettato a definire i tratti del prossimo scenario politico nella regione, secondo quanto detta il progetto egemonico statunitense-israeliano, chiedendo a Hezbollah di sbarazzarsi “delle sue strutture militari”, fissando un lasso di tempo per farlo “entro due mesi al massimo”.
di Redazione