Lunedì il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha sottolineato che Israele si trova ad affrontare un dilemma storico a Gaza: se fermerà la guerra, sarà una grave sconfitta, mentre finirà nell’abisso se continuerà la battaglia militare.
Intervenendo alla cerimonia commemorativa di Hezbollah in occasione dell’ottavo anniversario del martirio del comandante militare, Sayyed Mustafa Badreddine, Sayyed Nasrallah si è concentrato sulla sfida degli obiettivi tra la Resistenza palestinese e il nemico sionista.
Sayyed Nasrallah sostiene che la Resistenza palestinese vuole che l’operazione Al-Aqsa Storm sia un’opportunità per rivitalizzare la causa palestinese e ricordare al mondo intero la Palestina e i diritti dei palestinesi gettati nell’oblio.
D’altro canto, alcuni regimi arabi hanno promosso Israele come un’entità normale che preserva la democrazia, secondo il leader di Hezbollah, che ha aggiunto che la fermezza delle donne, dei bambini e dei combattenti della Resistenza a Gaza ha cambiato questa situazione.
Al giorno d’oggi, i palestinesi e i diritti dei palestinesi vengono messi in risalto in tutto il mondo, ha dichiarato Sayyed Nasrallah, aggiungendo che oltre 140 Stati hanno votato per garantire alla Palestina la piena adesione all’Onu.
Sayyed Nasrallah ha affermato che l’atto dell’inviato israeliano di distruggere una copia della Carta delle Nazioni Unite in occasione del voto a favore dei diritti dei palestinesi dimostra l’arroganza e la negligenza sionista riguardo alle risoluzioni internazionali.
La scena mediatica politica più importante che riflette la vittoria della Resistenza palestinese è il momento in cui l’inviato israeliano all’Onu ha sollevato l’immagine del comandante militare di Hamas Yahya Al-Sinwar.
di Redazione
