Israele dietro le atrocità dell’esercito birmano
Dati recentemente declassificati dimostrano come Israele abbia appoggiato l’esercito del Myanmar attraverso vari mezzi repressivi, consentendogli di commettere atrocità contro dissidenti e gruppi minoritari come i musulmani Rohingya.
Sono state recentemente declassificate circa 25mila pagine dei documenti del ministero degli Esteri del regime sionista che mostrano profondi legami militari tra il regime occupante e la Birmania (che in seguito ha cambiato nome in Myanmar) dagli anni ’50 fino all’inizio degli anni ’80.
Secondo un rapporto di Haaretz, i documenti mostrano che Israele ha visto, nella feroce guerra civile che imperversava in Birmania, la giunta militare, la corruzione e la violenza dell’esercito, un’opportunità diplomatica e di affari per le industrie militari israeliane.
Israele e l’industria delle armi
Il rapporto rileva che il regime occupante ha svolto un ruolo chiave nella costituzione dell’esercito del Paese asiatico, che ha governato prima la Birmania, poi il Myanmar, con crudeltà letale per gran parte dell’esistenza del Paese.
“Israele ha aiutato l’esercito a riorganizzarsi come una forza moderna, lo ha armato e addestrato e ha contribuito notevolmente a costruire la sua potenza e consolidare la sua presa come l’elemento più potente del paese. Inizialmente l’esercito birmano ha gestito il Paese da dietro le quinte, e in seguito di rimuovere la leadership civile e forgiare una varietà di diversi regimi militari”, si legge nel rapporto.
I documenti rivelano che uno degli obiettivi principali del regime era ottenere il sostegno birmano nei forum internazionali in cambio del suo sostegno alle armi. Secondo il rapporto, il regime sionista ha percepito la guerra civile in Birmania negli anni ’50 come una “opportunità d’oro” per aumentare la vendita di armi alla Birmania.
I documenti mostrano che, nonostante fosse consapevole della diffusa oppressione interna nel Paese asiatico, compreso il tentativo di effettuare la pulizia etnica della minoranza musulmana, il regime sionista ha continuato a offrire servizi di sicurezza in Birmania. “Siamo interessati a stabilire un collegamento tra il Mossad e l’intelligence birmana”, scrisse Kalman Anner, l’allora direttore dell’Asia Desk nel gennaio 1982 dopo che il regime sionista vide la pulizia etnica del popolo Rohingya come un’opportunità.
di Redazione