7 ottobre, si dimette capo intelligence militare israeliana
A conferma del totale fallimento militare israeliano, il capo della direzione dell’intelligence militare israeliana, Aharon Haliva, ha annunciato ieri le dimissioni a causa del suo ruolo fallimentare nel prevenire l‘attacco palestinese del 7 ottobre.
Il Magg. Gen. Aharon Haliva, si è ritirato dall’esercito israeliano dopo aver lasciato una lettera di dimissioni sulla scrivania del capo di stato maggiore Herzi Halevi, hanno riferito i media israeliani.
In una dichiarazione, l’esercito israeliano ha affermato: “Il capo della divisione di intelligence, il maggiore generale Aharon Haliva, in coordinamento con il capo di stato maggiore, ha chiesto di porre fine alla sua posizione in seguito alla sua responsabilità di comando come capo dell’Agenzia per la sicurezza nazionale negli eventi di 7 ottobre”.
“Il Maggiore Generale Aharon Haliva ha dichiarato nella sua richiesta il suo grande apprezzamento per le azioni degli ufficiali dell’IDF durante la guerra”, si legge nella dichiarazione militare israeliana.
Il generale Haliva ha prestato servizio per 38 anni nell’esercito israeliano. È il primo alto ufficiale dell’esercito di occupazione a dimettersi in seguito all’attacco del 7 ottobre. Nella sua lettera di dimissioni indirizzata a Halevi, Haliva ha scritto che “insieme all’autorità derivano pesanti responsabilità”.
“La direzione dell’intelligence sotto il mio comando non ha adempiuto al suo compito. Da allora porto con me quel giorno nero, ogni giorno, ogni notte. Sopporterò per sempre il terribile dolore della guerra”, afferma nella lettera.
Haliva ha affermato di sostenere l’istituzione di una commissione d’inchiesta per “essere in grado di indagare e scoprire in modo completo, approfondito e preciso tutti i fattori e le circostanze che hanno portato ai gravi eventi”.
7 ottobre e il fallimento israeliano
Sempre nella sua lettera, Haliva ha dichiarato che vorrebbe assumersi la responsabilità di ciò che è accaduto il 7 ottobre e ha promesso di “fare del suo meglio per raggiungere il maggior numero possibile di obiettivi della guerra”. Questi obiettivi includono “ristabilire il dominio militare nel nord e nel sud della Striscia di Gaza, scoraggiare ulteriori minacce dall’Iran e da altri nemici stranieri e restituire gli ostaggi”.
Dal 7 ottobre, sono aumentate anche le richieste di dimissioni di Haliva, hanno riferito i media israeliani, sottolineando che ciò è dovuto principalmente a due fattori: “Il crescente tempo trascorso dall’attacco del 7 ottobre e il recente errore dell’intelligence militare in cui l’IDF ha calcolato male la risposta dell’Iran all’attacco che ha ucciso il funzionario del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, Mohammad Reza Zahedi”.
di Redazione