Cronaca

#‎vorreiprendereiltreno… Giovane disabile lancia video in rete e ottiene tre milioni di visualizzazioni

di Adelaide Conti

Quando si tratta di servizi offerti ai cittadini che soffrono di qualche disabilità l’elenco delle mancanze è assai ricco e corposo. Un Paese, il nostro, che permette che gli emarginati rimangano tali senza muovere un solo dito. La storia di Iacopo Melio è quella di un ragazzo disabile che da circa un anno ha lanciato la campagna #‎vorreiprendereiltreno con lo scopo di denunciare con ironia e fermezza le tante difficoltà a cui va incontro chi è come lui. L’impossibilità a muoversi liberamente condiziona la vita di migliaia di disabili, rendendoli di fatto non autosufficienti (gli impedimenti maggiori non sono fisici) e costringendoli ad una vita molto limitata.

La campagna di sensibilizzazione portata avanti da Iacopo è iniziata su Twitter e pian piano è cresciuta fino a diventare una vera e propria piccola associazione. Una settimana fa la svolta che ha permesso al giovane di ottenere tre milioni di visualizzazioni con un video girato insieme a Lorenzo Baglioni, attore e “cantastorie” del web. La loro “Vengo anch’io”!, famosa canzone del cantautore Enzo Ianacci, rivisitata e proposta al vasto pubblico delle rete, ha ottenuto un successo straordinario. Milioni di visualizzazioni già nelle prime 48 ore e poi a seguire servizi sui Tg nazionali, interviste suoi maggiori quotidiani e una valanga di condivisioni sui social network.

Non sono, inoltre, mancate per il giovane Iacopo frasi di incoraggiamento e naturalmente tanta solidarietà. Lui stesso tiene a precisare “Volevo che il video fosse un nuovo passo avanti per la nostra battaglia di sensibilizzazione ormai avviata da un anno”. E così è stato, almeno stando ai numeri. Potenza della rete. Questo video ha permesso a Iacopo di raccontare cosa vuol dire per lui dover rinunciare a fare cose semplici come andare a trovare un amico che vive in una casa al primo piano o – appunto – prendere un treno. Non possiamo non registrare l’indolenza, il pressapochismo, la superficialità e non ultima l’incompetenza delle istituzioni riguardo a problemi come la mancanza di strutture adatte ai disabili e la pressoché inesistenza di servizi personalizzati per chi ha difficoltà a muoversi.

Permettere ad un disabile di usufruire dei mezzi di trasporto pubblici significa aiutarlo a svolgere una vita quanto più possibile “normale”. Non possiamo, similmente, non manifestare un pizzico di sana indignazione nei confronti di un governo che non si cura di trovare fondi sufficienti, fatica a varare leggi in merito e non si adopera per realizzare strutture accessibili a tutti. La storia di Iacopo che non smette di sorridere e di affrontare le difficoltà della vita anche con un po’ di ironia ci insegna che bisogna combattere contro l’indifferenza e la rassegnazione. Due mali tanto diffusi quanto deleteri. Siamo convinti che per abbattere le barriere architettoniche serva prima di ogni cosa abbattere l’apatia e munirsi di senso civico. Una ricetta semplice. Il resto, permetteteci di dirlo, è un gioco da ragazzi. #‎stiamotutticoniacopomelio.

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