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Iran, dai vecchi aerei ai droni e missili avanzati

L’attacco iraniano a Israele ha sollevato ancora una volta interrogativi sulle capacità militari dell’Iran, soprattutto sui tipi di armi. Dai nascondigli sotterranei contro gli attacchi aerei a un enorme arsenale di missili balistici e droni.

L’attacco notturno iraniano contro Israele ha sollevato ancora una volta la questione delle capacità militari dell’Iran, e soprattutto di quali tipi di armi dispone e quali sono i suoi punti deboli. Il New York Times ha cercato di dare una risposta a queste domande.

Secondo il Times, da anni la strategia militare del Paese si è concentrata sulla deterrenza, attraverso lo sviluppo di missili balistici a lungo raggio, droni e sistemi di difesa aerea. L’Iran ha anche costruito una flotta di navi e una serie di sottomarini leggeri in grado di disturbare la circolazione delle navi e l’approvvigionamento energetico globale che passa attraverso il Golfo Persico. Giorni fa nello stretto di Hormuz, commandos iraniani hanno preso il controllo di una nave di proprietà di Eyal Ofer.

Iran possiede uno dei più grandi arsenali di missili balistici e droni

Secondo Epshon Ostover, ricercatore nel campo della sicurezza nazionale ed esperto militare, l’Iran possiede uno dei più grandi arsenali di missili balistici e droni. L’arsenale comprende missili da crociera, missili antinave e missili balistici con una gittata fino a 2.000 km, cioè in grado di raggiungere Israele. Negli ultimi anni, l’Iran ha accumulato anche una grande scorta di droni con una gittata di 1.900-2.500. km e la capacità di volare sotto i radar. Secondo le stime americane, l’Iran possiede oltre 3mila missili balistici grandi quanto quelli lanciati contro Israele, e si stima che negli ultimi anni abbia migliorato significativamente la precisione di questi missili.

In Iran non nascondono queste scorte di armi e le presentano durante le parate militari. Il Paese spera addirittura di trasformare la produzione di droni in un grande business di esportazione. Oggi questi droni vengono utilizzati dalla Russia nella guerra in Ucraina e sono stati acquistati anche dal Sudan.

Dove sono conservate le armi?

Le basi militari e gli impianti di stoccaggio sono sparsi in tutto il Paese, stipati in profondità nel sottosuolo e fortificati con sistemi di difesa aerea. Pertanto, gli esperti avvertono che sarà difficile distruggere le scorte con attacchi aerei.

Da dove prende le armi l’Iran?

Le sanzioni internazionali imposte all’Iran lo hanno tagliato fuori dalla fornitura di armi avanzate e attrezzature per la produzione di armi, come carri armati e aerei da combattimento. Anche prima, durante la guerra contro l’Iraq (1980-1988), pochi Paesi avevano accettato di vendere armi al Paese. In seguito, nel 1989, un anno dopo la fine della guerra, l’Ayatollah Khomeini ordinò la creazione di un’industria locale delle armi e investì risorse in questo settore. Voleva garantire che l’Iran non fosse più costretto a fare affidamento su Paesi stranieri per esigenze di difesa. Di conseguenza, la produzione missilistica iraniana è aumentata vertiginosamente negli ultimi 15 anni e gli esperti spiegano che oggi l’Iran produce in proprio grandi quantità di missili e droni.

Come percepiscono gli altri Paesi l’esercito iraniano e quali sono i suoi punti deboli?

L’affermazione comune è che l’esercito iraniano è spesso considerato uno dei più forti della regione in termini di equipaggiamento, esperienza e qualità del personale, ma è in ritardo rispetto a Paesi come Stati Uniti e Israele in termini di potenza e sofisticatezza. Il punto debole è l’aeronautica. La maggior parte degli aerei iraniani risalgono all’epoca dello scià Mohammad Reza Pahlavi, che governò l’Iran negli anni 1941-1979 – quindi molti aerei furono messi a terra a causa della mancanza di pezzi di ricambio. Il Paese ha acquistato una piccola flotta dalla Russia negli anni ’90.

di Redazione

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