Yemen, trasforma la sua casa in scuola per 700 studenti
Yemen – Fuori la casa dell’insegnante yemenita, Adel al-Shorbagy, la fila di bambini continua ad allungarsi. Quasi 700 vengono ogni giorno a casa sua, che ha trasformato in una scuola nella città sud-occidentale di Taiz, al centro della brutale guerra che l’Arabia Saudita ha scatenato nel marzo del 2015 contro il Paese arabo, lasciando milioni di persone sull’orlo della carestia.
Al-Shorbagy ha aperto la scuola dopo lo scoppio della guerra perché non aveva un posto dove mandare i suoi figli. Tuttavia, 700 ragazzi e ragazze di età compresa tra i sei e i 15 anni si sono iscritti alle lezioni in questo primo anno. “Tutte le scuole hanno chiuso e i nostri bambini erano in strada. Abbiamo aperto questo edificio come iniziativa comunitaria. Era il mio dovere nazionale e umanitario nei confronti del mio vicinato”, ha dichiarato Al-Shorbagy alla Reuters.
All’interno della casa le strutture sono essenziali, con pareti in mattoni a vista e grandi spazi vuoti dove dovrebbero essere le finestre. Le tende strappate sono usate per dividere lo spazio per le aule. Imperterriti, i bambini impazienti trovano tutto lo spazio che possono sul pavimento. Condividono libri donati e seguono quello che gli insegnanti volontari scrivono su una lavagna bianca rotta.
Le lezioni comprendono matematica, scienze e inglese, e segueno il curriculum yemenita prebellico. Nonostante l’ambiente fatiscente e la mancanza di strutture, la scuola è divenuta una rarità in un Paese in cui l’istruzione è stata decimata e le opzioni di scuole gratuite sono limitate.
Yemen e il silenzio complice dell’Occidente
Secondo un rapporto dell’Unicef, oltre 2.500 scuole sono state danneggiate o distrutte dall’inizio della guerra condotta dalla coalizione saudita in Yemen nel 2015. Quasi tre milioni di bambini yemeniti non vanno più a scuola. L’unica opzione in città sono le scuole private, ma costano fino a 100mila riyal yemeniti (400 dollari) all’anno, mettendole fuori dalla portata della maggior parte delle famiglie yemenite. Ma L’Occidente tace.
di Yahya Sorbello