Yemen, la tragedia che nessuno vuole vedere
Yemen – Immaginate di aver appena partorito un bambino, la gioia è la prima emozione che ci viene in mente se pensiamo ad un avvenimento di questo genere. Non per le mamme e i padri yemeniti. L’ansia di non saper cosa dar da mangiare ai propri figli stringe nella morsa le famiglie yemenite dall’inizio di questa brutale guerra, che da ormai sei anni vede contrapposte le milizie sciite Ansarullah contro il regime saudita e i suoi alleati regionali.
Questa non è una guerra che si combatte solo con bombe e colpi di mortaio. Lo strangolamento economico è la nuova arma che sta mettendo in ginocchio un’intera popolazione. Più di 400mila bambini rischiano di morire di fame a causa del collasso dei sistemi di distribuzione del cibo e dei servizi base causati da questa guerra. Del porto, che scaricava l’80% dei beni importati in Yemen, insieme ai silos per la conservazione del grano, sono rimaste solo le macerie. Le bombe saudite li hanno colpiti come sono state colpite le infrastrutture economiche e fabbriche causando la perdita di lavoro di oltre 20mila persone. Migliaia di famiglie sono costrette a vivere con meno di tre euro al giorno portando due terzi della popolazione ad aver bisogno di supporto per ogni genere di servizio.
Yemen e la complicità della comunità internazionale
Quando poi la popolazione yemenita cerca supporto nelle strutture sanitarie per scampare dalla morte da fame o malattie, anche lì trovano le vie sbarrate: non ci sono antibiotici, anestetici e anche per le medicine più semplici sono costretti a pagarle salatamente da rifornitori privati.
Gli ospedali in Yemen sono al collasso come al collasso è il sistema bancario: nel 2016 i sauditi hanno trasferito la banca centrale nella regione controllata dai suoi alleati. Questa mossa ha lasciato oltre 1.5 milioni di operatori sanitari, insegnanti e lavoratori del settore idrico e igienico-sanitario senza retribuzione. Lasciato scuole, ospedali e altri servizi base senza budget e portato il prezzo del carburante e del cibo alle stelle, lasciando vivere gli yemeniti in una terra dove la vita non ha diritto di esistere.
Mentre la comunità internazionale versa aiuti umanitari per il popolo yemenita, parte di quella comunità bombarda scuole, mercati e ogni genere di obiettivo civile, causando la morte di oltre cinquemila bambini. Mentre la comunità internazionale fornisce dati sulle vittime di questa guerra, parte di questa comunità firma contratti per far sì che questa guerra non finisca. E alla fine, come in ogni guerra, il primo a morire è proprio chi la guerra non la può e non la vuole fare.
di Irene Pastecchi