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Yemen, portaerei “Abraham Lincoln” costretta a ritirarsi

Yemen – L’attacco di giorni fa alla portaerei americana “Abraham Lincoln” e ad altri due cacciatorpediniere mentre attraversavano la Bab al-Mandab in Egitto è stato effettuato utilizzando otto droni armati, cinque missili balistici e tre missili da crociera.

Un portavoce del Pentagono ha confermato l’attacco, ma ha affermato che le forze americane sono riuscite a sventarlo. Tuttavia, dato che la versione americana dei vari conflitti si è spesso rivelata inaffidabile, l’operazione yemenita sembra rendere lo Yemen il primo Paese arabo ad attaccare le portaerei statunitensi e le loro flotte navali.

L’attacco yemenita viene portato avanti nel contesto di una notevole escalation anglo-americana, con pesanti bombardamenti su aree dello Yemen nel tentativo di fare pressione su Sana’a. Il settore yemenita è diventato sempre più significativo per Israele e i suoi sostenitori americani e britannici. L’attacco è un altro passo avanti per spezzare l’egemonia americana e danneggiare la capacità di deterrenza occidentale. 

La portaerei “Lincoln” è una delle navi più avanzate e importanti al mondo, utilizzata come portaerei nucleare, ospita oltre 5mila membri dell’equipaggio, circa 90 aerei da caccia ed elicotteri.

L’operazione sottolinea le capacità avanzate dello Yemen, sia militarmente che dal punto di vista dell’intelligence. Secondo le dichiarazioni, l’attacco ha sventato un piano d’attacco americano che avrebbe dovuto essere attuato nella zona. Nonostante gli sforzi di occultamento degli Stati Uniti e l’uso di misure ingannevoli, le forze yemenite sono riuscite ad attaccare la portaerei con una precisione impressionante. 

Yemen: cambio amministrazioni non cambia la criminale agenda americana

Alcune settimane fa, anche la portaerei “Eisenhower” è stata danneggiata durante il ritiro dal Mar Rosso. Inizialmente gli Stati Uniti negarono la vulnerabilità, ma successivamente hanno ammesso che gli attacchi hanno causato danni significativi. Questi eventi hanno scatenato un’ampia discussione nei media americani sull’efficacia delle portaerei, che sono diventate un onere costoso a causa della perdita della loro efficacia nelle guerre moderne.

L’attacco alla “Lincoln” porta anche un messaggio politico scottante per gli Stati Uniti e il suo nuovo presidente, infatti, lo Yemen chiarisce che un cambiamento nelle amministrazioni non cambia la criminale agenda americana. 

Il danno allo status americano e alla sua capacità di deterrenza è evidente sulla scena internazionale. L’incapacità di Washington di difendere Israele solleva dubbi anche tra i suoi alleati. Allo stesso tempo, il risveglio popolare anti-israeliano in Europa si sta rafforzando, soprattutto in considerazione dell’infinito sostegno americano a Israele, che ne aggrava l’isolamento.

In conclusione, lo Yemen continua a dimostrare la sua capacità di colpire pesantemente le forze americane, dimostrando al tempo stesso resilienza e determinazione nella lotta contro le potenti forze regionali e internazionali.

di Redazione

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