Yemen, Oms conferma primo caso di coronavirus
Yemen – È stato segnalato il primo contagio da coronavirus nella provincia yemenita di Hadramout. La provincia soffre di una grave e diffusa malnutrizione causata dalla guerra scatenata dal regime saudita. Il paziente è uno yemenita che lavora nel porto di al-Shihr.
“Il caso è in isolamento e trattamento, tutti i contatti noti vengono rintracciati e messi in quarantena”, ha dichiarato venerdì l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su Twitter. L’Oms sta lavorando a stretto contatto con il ministero della Salute yemenita per garantire l’adozione di ulteriori misure di contenimento rapido.
Dopo anni di guerra condotta dalla coalizione a guida saudita, lo Yemen affronta già quello che le Nazioni Unite descrivono come il peggior disastro umanitario del mondo. I gruppi di aiuto hanno avvertito che un grave focolaio sarà “disastroso” e devasterà del tutto il sistema sanitario del Paese.
I ripetuti bombardamenti della coalizione guidata dai sauditi hanno distrutto o chiuso più della metà delle strutture sanitarie dello Yemen. Povertà, gravi carenze idriche e mancanza di servizi igienici adeguati hanno reso il Paese un terreno fertile per le malattie.
Yemen, potenze coloniali responsabili pandemia coronavirus
Le potenze coloniali, tra cui gli Stati Uniti, devono essere ritenute responsabili innanzitutto della pandemia di coronavirus. Americani, israeliani e i loro alleati non hanno alcuna riserva di usare contro l’umanità virus, come Covid-19, armi di distruzione di massa e munizioni vietate a livello internazionale. Sayyed al-Houthi, leader del movimento rivoluzionario yemenita Ansarullah, ha affermato di non poter escludere il ruolo di Washington nella diffusione del coronavirus, anche se potrebbe danneggiare la stessa società americana. “Qualsiasi diffusione del coronavirus nello Yemen accadrà sotto la supervisione degli Stati Uniti e dei suoi alleati come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Il popolo e il governo yemeniti si opporranno e combatteranno il coronavirus”.
Il National Salvation Government con sede nella capitale Sana’a, ha emesso misure rigorose volte a prevenire un potenziale focolaio tra cui un piano precauzionale di 21 punti.
di Yahya Sorbello