di Redazione
L’esercito yemenita e i combattenti sciiti di Ansarullah hanno annunciato ieri di aver preso il pieno controllo di varie zone di Al-Khoba nella provincia saudita di Jizan, tra cui Qamar, Al-Dhahira e Dar Al-Nasr, costringendo alla fuga centinaia di militari sauditi. Nel corso dell’operazione sono stati distrutti nove veicoli della coalizione e decine di militari sauditi sono rimasti uccisi.
Nella giornata di ieri un elicottero da combattimento Apache dell’esercito saudita è stato abbattuto nella regione di Safer nella provincia di Marib, lo riferisce l’agenzia di stampa statale Saba. Due settimane fa sempre a Safer, l’esercito yemenita e Ansarullah hanno lanciato dei missili Toshka contro basi militari saudite uccidendo circa 300 soldati della coalizione.
In uno scenario di guerra totale, anche la diplomazia, seppur in netto ritardo, inizia a compiere i primi passi. In questi giorni, una delegazione congiunta di Ansarullah e della Conferenza Generale Popolare è stata convocata nella capitale dell’Oman, Muscat, su invito delle Nazioni Unite. Un’altra delegazione del Comitato Rivoluzionario Superiore dello Yemen visiterà diversi Stati vicini per discutere gli ultimi sviluppi dell’aggressione saudita contro il Paese.
Ieri i combattenti Ansarullah hanno rilasciato seiprigionieri stranieri, tra cui due americani, tre sauditi e un cittadino britannico.Gli ostaggi, tenuti per mesi dai combattenti yemeniti, sono stati rilasciati e trasferiti nel vicino Oman che ha contribuito a negoziare il loro rilascio.I due americani identificati come Scott Darden, un dipendente di una società di logistica, e Sam Farran un consulente per la sicurezza, sono stati arrestati a fine marzo insieme alle spie inglesi e saudite, nei primi giorni dell’aggressione militare dell’Arabia Saudita contro lo Yemen. Il loro rilascio è stato un gesto di buona volontà da parte di Ansarullah in previsione dei colloqui di pace mediati dall’Onu previsti per questo fine settimana.
